"A Roma per giocarcela" Reja, che sdrammatizza la lite tra Sosa e Domizzi, è convinto che il Napoli potrà fare bene contro la squadra di Totti.
13 Ottobre 2007 -- "Sappiamo giocare e anche bene. Possiamo farlo pure a Roma". Edy Reja a testa alta, come il suo Napoli. Da San Siro ne è uscita una sconfitta ma con pieno onore per gli azzurri. Il tecnico azzurro vuol partire da lì per rivedere la squadra brillante che soprattutto nel secondo tempo ha messo i brividi ai nerazzurri. Prima però Reja fa un passaggio sull'episodio accaduto ieri in allenamento.
Mister cosa è successo tra Domizzi e Sosa?
"Nulla di che. C'è stato un battibecco in campo dopo un entrata di gioco. Tutto lì. Sono cose che durante la settimana possono capitare. Io posso vantare una carriera lunga ed alla luce della mia esperienza posso garantirvi che ne ho viste decine di episodi del genere, e in ogni squadra che ho allenato. Ma ripeto, è finito lì, in campo. Domizzi e Sosa, e voi lo sapete meglio di me, sono due grandi professionisti con una carriera encomiabile che parla per loro. La cosa è rientrata immediatamente ed ora sono più amici di prima".
Come sta preparando la sfida dell'Olimpico di sabato?
"Io dico che dobbiamo continuare sulla scia di Milano. Giocare con convinzione e consapevolezza delle nostre potenzialità. E' chiaro che avremo un atteggiamento di massimo rispetto verso una big del campionato quale è la Roma. Ma senza eccessivo timore. Dobbiamo giocare sereni cercando di proporre tutto quanto c'è di buono nel nostro repertorio".
La Roma è soprattutto una macchina da gol. Precauzioni per l'uso...?
"No, io credo che noi al, di là dell'avversario, dobbiamo solamente fare il Napoli. Sappiamo giocar bene e lo abbiamo dimostrato sempre, anche nelle gare perse. A San Siro di fronte all'Inter abbiamo tenuto palla a terra, fraseggiato, palleggiato anche con disinvoltura e qualità. Insomma c'è stata una manovra lineare e limpida. Ecco: questa è la caratteristica e l'identità della nostra squadra. Ovviamente contro certi avversari bisognerà sbagliare poco o nulla. Tenere sempre alta la tensione agonistica e la concentrazione. Altrimenti certi campioni al primo errore ti castigano. Cercheremo in fase di non possesso di chiudere gli spazi, raddoppiare bene e poi però cercare sempre di ripartire. Il Napoli ha una propensione offensiva che è nelle sue corde tecniche. E non dovremo mai snaturare la nostra identità".
Fonte: SscNapoli.it
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