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I consiglieri compulsati
Un ordine del giorno per entrare al San Paolo, prima presentato e poi ritirato.

12 Ottobre 2007 -- A Napoli c'è un grosso problema. No, non la criminalità organizzata, né l'emergenza rifiuti con la quale malavita e politica ingrassano i loro affari, né tanto meno i problemi tipici di una metropoli come traffico, smog e qualità della vita. Peggio, molto peggio.

I 60 consiglieri comunali dispongono di 120 biglietti d'ingresso omaggio per la Tribuna d'onore dello stadio, come previsto dal contratto tra il Comune (proprietario dell'impianto) ed il Calcio Napoli (che ne detiene la concessione). Ma non basta, e così con un ordine del giorno (1632/E) bipartisan del 1 ottobre scorso, i consiglieri chiedono di entrare allo stadio "mediante la semplice esibizione del proprio tesserino identificativo" senza neppure il biglietto omaggio, e di sedere "in posti centrali, uniformemente e in prima fila".

Come si legge nell'odg, infatti, è frustrante sopportare "il comportamento tenuto dagli addetti ai controlli d'ingresso" totalmente privo di deferenza e che anzi risulta "costantemente irriguardoso, irrispettoso ed offensivo". Costoro osano infatti chiedere un documento di identità ai consiglieri nonostante questi siano "ben conosciuti in tutti gli ambienti della città": ciò fa sì che ai consiglieri tocchi far ricorso al lei non sa chi sono io e per questo vengano "dileggiati da spettatori e frequentatori non politici" evidentemente rosi dalla tipica invidia verso tali illustri invitati che "onorano con la propria presenza gli eventi sportivi".

E non finisce qui! Infatti, "dopo aver faticosamente superato il primo accesso", come in tutti i settori dello stadio c'è un secondo passaggio di controllo dove i consiglieri vengono "compulsati" da altro personale di controllo "con pari scarso garbo e nessuna cortesia".

Dopo tali peripezie, le discese ardite e le risalite, i consiglieri giungono finalmente nell'agognata tribuna e scoprono che, "ad onta dell'onore professato negli inviti", gli invitati di Regione e Provincia "spadroneggiano nella occupazione di posti privilegiati e di primo piano" ed a loro tocca accontentarsi.

Per mettere fine a questa situazione intollerabile, allora, si pretende che "sia sempre previsto l'ingresso dei Consiglieri Comunali mediante la semplice esibizione del proprio tesserino identificativo, in posti centrali, uniformemente ed in prima fila".

La notizia trapela in città, l'odg gira su internet facendo sganasciare dalle (amare) risate chi lo legge e, stranamente, provoca indignazione. Di qui la decisione di ritirarlo per presentarne uno maggiormente politically correct.

Dev'essere stato uno sforzo immane riformulare il documento scrivendo di "sempre più frequenti lamentele dei fruitori della tribuna autorità per atteggiamenti intollerabili del personale addetto ai controlli nonché per la scarsa considerazione istituzionale riservata nell’assegnazione dei posti".

Il documento viene presentato con procedura d'urgenza ma, sorpresa, mancano le firme di tutti i gruppi per potervi attribuire il carattere di urgenza: dopo aver puntualmente firmato il primo, colti da improvvisa e disinteressata redenzione non hanno firmato i consiglieri di UDC e Italia dei Valori. Questione rimandata.

Il promotore del documento, il consigliere Vincenzo Russo, spiega che lui l'ha fatto per gli altri, perchè "io ho tre tessere valide per andare allo stadio", ma "è giusto che siamo seduti tutti vicini. Invece capita di alternarsi, che so, a un carabiniere, a un magistrato".

Per carità! Non sia mai che ci si mettano anche loro a compulsarli.

A cura di Marco M.
FONTE: www.luogocomune.net

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