02 Ottobre 2007 -- “Andremo a giocare a San Siro avendo il massimo rispetto dell’Inter, ci mancherebbe, ma senza avere paura della forza d’urto della formazione di Mancini, della classe dei suoi uomini. Siamo pieni di rabbia per come abbiamo perso con il Genoa. Sono certo che il Napoli troverà l’orgoglio per esprimersi al meglio contro una big del campionato. Avremo la grinta giusta per il primo match del ciclo terribile”. La partita con il Genoa era finita da pochissimi minuti, ma il pensiero di Reja è subito andato al prossimo impegno. E che impegno contro Ibrahimovic, Crespo, Cambiasso e gli altri dello squadrone di Moratti!
Stamane, Reja ripeterà questi concetti anche alla squadra e inizierà a riflettere su come sostituire Blasi che verrà squalificato. Istintivamente potrebbe pensare a Bogliacino, ma Gargano resterebbe troppo solo a far diga. Ecco perché non si può escludere l’inserimento di Montervino o di Dalla Bona. Le idee dell’allenatore non sono altro che quelle della società. Solo che, mentre Reja è apparso un po’ infuriato per l’inatteso e immeritato stop, De Laurentiis e Marino non hanno drammatizzato. Neanche un po’. Di certo non sono apparsi felici e sorridenti, ma non hanno esasperato le cause della sconfitta. Hanno varato un progetto, hanno scelto la politica dei passi piccoli e sicuri, ecco perché oggi non si lamentano per l’1-2 con il Genoa. Un risultato che ci può stare in una fase di crescita. Ci può stare soprattutto perché gli errori commessi sono scaturiti da sfortuna, deconcentrazione, ma anche da una situazione ambientale che il Napoli, società e squadra, ha pagato a carissimo prezzo senza avere colpe specifiche.
De Laurentiis, ieri, tra un impegno in mattinata a Bari per il film di Natale e due incontri nel pomeriggio a Roma con Verdone e Veronesi, ha commentato pacatamente con Marino lo stop del Napoli. Hanno deciso di giocare in questo calcio antico, stantio, fatto anche di regole assurde come quella già contestata della responsabilità oggettiva per lancio di oggetti in campo, quindi dopo aver esposto il proprio pensiero, non intendono ritornare sull’argomento. Il Napoli, con il San Paolo chiuso, ha ricevuto un ingente danno, economico e tecnico, ma non vuole polemizzare, nonostante siano state punite le vittime (il Napoli, gli abbonati, i tifosi) e non il colpevole. Per quanto riguarda la squadra, De Laurentiis ha piena fiducia nell’orgoglio dei calciatori. Fissato un traguardo, decimo-dodicesimo posto, perché puntare bulimicamente al primo o al secondo? «Occorre equilibrio nei giudizi», ha sempre sostenuto.
Il presidente ha scelto la strada dei piccoli passi. «Può capitare un incidente di percorso. Io sono fiducioso nel lavoro dei miei. Il ciclo terribile? Non si perde prima di giocato», ha detto a chi era in tribuna al San Paolo. Il Napoli è un laboratorio in fieri ed è pronto a ritornare sul mercato a gennaio ovemai ne dovesse notare la necessità. Non è quindi da escludere che vengano acquistati due esterni, buoni per il presente e ottimi in chiave prospettica. De Laurentiis, che sabato sera sarà sugli spalti di San Siro, proprio ultimamente ha affermato: «Ho sempre onorato gli impegni presi con me stesso e con il pubblico». Il patron, pur avendo grandissimo rispetto di un avversario che ha strapazzato all’Olimpico la superelogiata Roma, si aspetta una prestazione gagliarda dal suo Napoli.
V. Raio
Fonte: Il Mattino