"Sono piccolo, ma ho le spalle larghe" Le responsabilità non fanno paura al neo acquisto azzurro Walter Gargano.
30 Luglio 2007 -- Walter Gargano è alto 165 centimetri, ma è già un gigante nel centrocampo del Napoli. È arrivato in Austria mercoledì scorso e tre giorni dopo Reja lo ha fatto debuttare contro l’Ofk Belgrado. Ha lo sguardo furbo e il timbro di voce di Maradona. «È stato importante il primo approccio con i nuovi compagni». In squadra, a parte il suo connazionale Bogliacino, ci sono molti sudamericani. «Un grande vantaggio, ma un po' tutti si stanno prodigando per consentirmi di ambientarmi quanto prima». Ha giocato con l'autorevolezza di un anziano. «Ho cercato di fare del mio meglio». Ha chiesto il pallone, i compagni glielo hanno dato volentieri, si è battuto con grinta. «Mi piace stare nel vivo del gioco. Quando uno è in difficoltà, sa che può contare su di me. Cerco di farmi trovare smarcato». Il dg Marino ha detto che darle il pallone è come metterlo in banca. «Il direttore è troppo buono. Posso e devo migliorare ancora tanto. L'importante è cercare di fare sempre quanto chiede Reja». Lei gli ha chiesto di giocare da centrale... «Io gli ho parlato delle mie caratteristiche, ma giocherò dove lui mi chiederà di giocare». Si dice che lei è un gran furbo. «Bisogna essere svegli se si vuol far carriera. Sono venuto nel Napoli per ripagare la fiducia della società, per entrare bene nel gruppo».
Chi dei suoi nuovi compagni ha destato in lei maggiore impressione? «Mi è piaciuto il collettivo». Cosa sente di poter dare al Napoli? «Il massimo delle mie possibilità. So di giocarmi una carta importante della mia carriera. L'ho anche detto alla mia fidanzata che mi raggiungerà in Italia non appena avrà il passaporto ed io avrò trovato casa a Napoli». L'8 agosto, al San Paolo, ci saranno Juve e Inter da affrontare e 50-60 mila spettatori sugli spalti. «Sarà emozionante. Vogliamo essere degni dell'attesa della gente di Napoli. Stiamo lavorando per non deludere il presidente e i tifosi». Lei si è subito ambientato, Lavezzi un po' meno. «Lavezzi è un grande. Anche in Uruguay si parla bene di lui. Vedrete, darà tante soddisfazioni a tutti». Perché ha scelto il Napoli? «Non solo perché è stata la squadra di Maradona, ma anche perché in tutto il mondo parlano del Napoli come di un club di grande prestigio. Ho detto ai miei familiari che sono stato fortunato ad essere stato scelto dal Napoli».
A cura di Vittorio Raio
Fonte: ilMattino
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