Prestante e armato: ecco lo steward da stadio Approda alla Camera il decreto contro la violenza negli stadi: il responsabile dei nuovi vigilantes potrà girare tra gli spalti dotato di pistola. Tutti alle dipendenze dei club di calcio
19 Luglio 2007 -- ROMA, 19 luglio 2007 - Lo Stato stringe il cerchio e si prepara a dotare gli stadi di autentici "vigilantes" contro ogni tipo di disordine sugli spalti.
L'IDENTIKIT - Del tutto simile a quello degli steward che controllano ogni movimento negli stadi di mezza Europa: età tra i 30 e i 50 anni, "buona salute fisica e mentale", nessuna condanna seria alle spalle, diploma di scuola media superiore, conoscenza di "almeno una lingua straniera", prestanza fisica adeguata. E un particolare da non sottovalutare: possibilità di girare armato.
GUARDIA ARMATA - E' il ritratto del "Coordinatore degli steward", che a breve potrebbe essere chiamato a garantire la sicurezza negli stadi italiani, così come è stato previsto dal decreto del ministero dell'Interno ora all'esame delle commissioni Affari Costituzionali e Cultura della Camera. Il "capo-stewad", che potrà girare armato perché verrà di fatto equiparato a una guardia giurata, sarà presente solo negli stadi con capienza superiore ai 7.500 posti e avrà il compito di coordinare e gestire l'esercito degli steward: il nuovo personale previsto nel decreto contro la violenza negli stadi di calcio, che dovrà vigilare sulla sicurezza degli stadi e sarà alle dipendenze delle società sportive.
SOTTO CONTROLLO - Secondo il decreto, a ogni partita di calcio dovrà essere presente uno steward ogni 150 spettatori. Ma si potrà prevedere anche il rapporto di uno ogni 250 a seconda della capienza dell'impianto. Il numero dei coordinatori invece dovrà essere di "uno ogni 20 steward". Ovviamente i vigilantes del calcio dovranno essere riconoscibili, indossando un apposito giubbetto "giallo o arancio" a bande luminescenti, da infilare dalla testa, che dovrà riportare la scritta "steward" e il numero di matricola su fondo blu.
MANGANELLO - Pistola? Meglio il manganello. Questo il parere di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo che si rifà al modello inglese. "Le armi sono un segno d'inciviltà. Non è una questione di soldi; io, però, sono contrario all'uso delle armi. Per me andrebbero abolite, distrutte. Gli stadi non sono un terreno di battaglia, questo non dovremmo mai dimenticarlo".
Fonte: Gazzetta dello sport
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