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Niente trucchi
De Laurentiis:”Trovo illecito che per andare ai play off possa convenire perdere. E’ antisportivo: meglio promuovere quattro club”

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03 Maggio 2007 -- Non fate scherzetti a De Laurentiis, chiaro? Vi aspetta al varco. Non mettetevi in testa strane idee. Non pensate a giochetti « subdoli » . Non ipotizzate furberie e/o strane alleanze da ultima giornata per arrestare la voragine terzo-quarto posto sotto i 10 punti e far disputare i play-off in B. No, no e no.

La reazione- Il presidente del Napoli non ci sta, ha messo le mani avanti per non fare la parte del fesso. E non vuole sentirsi raccontare balle: «E’ una cosa illegale, non etica, sarebbe un illecito » ha detto martedì sera ai microfoni di Sky. Si è fatto sentire in anticipo sui tempi, ha orecchiato la possibilità che il Napoli ( oggi tranquillo dei suoi fatti perché secondo) possa ritrovarsi invischiato nei play- off a causa di qualche «giochetto» da realizzare il 10 giugno prossimo e ha tirato fuori le unghie: «Credo sia prematuro fare previsioni, ma trovo iniquo che in un campionato dove si richiede massima lealtà e sportività ci si debba rendere conto che forse, alla fine, un paio di squadre potrebbero decidere di farsi fare gol per far scattare i pla¬yoff » . Riferimento non casuale al match Rimini-Mantova che si disputerà in contemporanea con Genoa- Napoli nel turno finale. Una delle due potrebbe giocare «per perdere» e condannare le sorellastre alla disputa dei play- off famigerati, come ipotizzato martedì dal Corriere dello Sport-Stadio.

La rabbia-Il patron ha sputato fuoco e fiamme: «Lo trovo di un’antisportività incredibile... ». E ha lanciato un messaggio al presidente della Figc Abete, con tanto di proposta choc ma difficilmente realizzabile: «Sarebbe meglio che Abete decidesse di far passare quattro squadre in A e non solo tre. Già è assurdo che tra Genoa e Napoli una rischi di non essere promossa, sarebbe giusto far salire la seconda e la terza classificate e le altre squadre si giocherebbero il posto restante attraverso i play- off » . Le sue idee sono rivoluzionarie: « Parto dal concetto che si dovrebbero promuovere nella massima competizione quelle squadre che possono far sistema e poi chiudere i boccaporti e non far più scendere e salire nessuno!» .

L’attacco- Non ha risparmiato l’attacco frontale allo stato maggiore del calcio che per quanto ripulito e riorganizzato non lo convince. De Laurentiis dice di avere delle rivelazioni poco gratificanti da portare a conoscenza dell’opinione pubblica: « A fine campionato vi racconterò delle cose che vi faranno mettere le mani nei capelli su come è considerato il calcio italiano all’estero... » . Ha parlato a tutto tondo nel dopo Napoli-Al¬binoleffe e ha trovato tempi, modi e spazi per riferire dell’incontro avuto martedì mattina con il sindaco Iervolino: « L’ho incontrata per prendere un caffè, è stato un incontro di cortesia, nulla di più ». Sarà vero? Svanita l’eventualità che l’Italia possa ospitare gli Europei è svanita pure la costruzione del nuovo stadio, almeno per ora. De Laurentiis, anzi, vuole ragionarci con calma: « Sì, perchè con calma si può pensare se rimodernare lo stadio o scegliere un terreno su cui costruire un nuovo impianto » .

Il Napoli- Per fortuna sua c’è il Napoli che lo fa distrarre da certi «cattivi» pensieri. E in più c’è la gente azzurra, i tifosi, che sente a sè vicini: « Il pubblico ha capito che c’è lealtà da parte della società » . La vittoria con l’Albinoleffe gli ha fatto tirare un sospiro di sollievo: « Era una gara che mi metteva paura » . Superato l’ostacolo c’è da guardare alla doppia trasferta Mantova-Brescia: «E’ abbastanza tosto il calendario per noi. Abbiamo due partite molto difficili fuori casa, tutte gare determinanti sia per il Napoli che per gli av¬versari che affrontiamo » . Sente il traguardo più vicino, questo gli dà fiducia e speranza: « Mi auguro di continuare così, noi ci crediamo, la squadra sta dimostrando di star bene. Le sicurezze le abbiamo e poi anche le giuste frecce».

Reja- Dopo il bastone la carota. De Laurentiis ha fatto i complimenti a Reja: « E’ veramente entrato in partita come allenatore, con questo non voglio dire che prima non lo fosse ma se in precedenza faceva gli esperimenti, studiava, verificava ora è diventato univoco nelle decisioni non facendosi influenzare da nessuno... » . Ma poi da chi? Non ha fatto nomi, ha lasciato il dubbio. E il colpo di scena l’ha riservato nel finale della sua confessione: « Reja rimane se andiamo subito in serie A perchè io sono un uomo di parola. E anche in serie B rimarrebbe » . Pure in B, sì. Ha cambiato idea e versione, poco tempo fa non era dello stesso avviso. C’è da credergli? Se son rose fioriranno, se son pomodori matureranno. Farà lui qualche scherzetto?
Daniele Rindone
Fonte:Corriere dello Sport