L'amarcord della settimana Dalla galleria dei ricordi di Sim, riviviamo la gara Napoli-Roma del campionato 1974/75
03 Maggio 2007 -- 17^ giornata del campionato 1974-75 siamo quinti in classifica e il 2 a 6 contro la Juventus non è stato ancora metabolizzato. E’ il 9 febbraio, al San Paolo scende la Roma, per me è la partita più sentita, i giallorossi sono a centroclassifica ma si sentono sempre superiori a tutti. Parto da Roma con tanta speranza, se il Napoli gioca come sa fare per loro non c’è speranza. Prego Giorgione Braglia di farmi il miracolo e fare ammattire la loro difesa!
Lo stadio è pieno zeppo, sono talmente risicato nella curva A che non riesco nemmeno a muovere un dito. Agli ordini del signor Menicucci di Firenze la Roma scende in campo con: Paolo Conti; Negrisolo e Rocca; Cordova, Santarini e Batistoni; Di Bartolomei, Morini, Prati, De Sisti e Penzo e l’allenatore è il grande Liedholm. Il Napoli di Vinicio con: Carmignani; Bruscolotti, Burgnich e La Palma in difesa; Orlandini e Massa sugli esterni, Esposito, Rampanti e Juliano a centrocampo, El Gringo Clerici e Giorgio Braglia in avanti.
Partiamo sparati, forse l’unico Napoli capace di giocare sulle fasce in maniera splendida, una squadra antesiniana allo Zeman che si vedrà negli anni successivi, soprattutto al San Paolo. Al 12’ un missile di Rosario Rampanti, peloso centrocampista preso dal Torino, si infila alle spalle di Paolo Conti. Un’esplosione di gioia ci ammucchia nella curva, spostandoci da una fila all’altra senza nemmeno che potessimo fare nulla. La mia gioia era immensa anche se contenuta, perché la Roma non si arrendeva. Era difficile per loro tenere a bada quelle tigri scatenate, un attaccante come Clerici, brasiliano atipico, gran lottatore capace di segnare in qualsiasi modo, ma soprattutto le sgroppate di Braglia, un vero cavallo lanciato allo sbaraglio senza redini e senza controllo. Vinicio gli dava la massima libertà e le geometrie di Juliano ed Esposito, due dai piedi buonissimi, era uno scherzo impensierire l’avversario. Il primo tempo termina 1 a 0.
Nella ripresa Liedhol cerca di spronare i suoi, ma reggiamo bene, e ripartiamo sempre in maniera veloce e rapida. Al 69’, minuto che mai dimenticherò, Braglia si invola sulla sinistra inseguito da tutta la difesa romanista, tiro di destro e pallone sotto le braccia di Conti, 2 a 0 e fuga sotto la curva, la percorre per tutta la sua lunghezza. Una gioia indescrivibile, vinciamo 2 a 0 ed il ritorno a Roma per me è una marcia tipo 1922…….Simmaco
A cura di Sim
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