23 Aprile 2007 -- Al gol di Trotta ha esultato come fosse a Frosinone. Aveva chiesto il secondo posto, il presidente, e la squadra gliel’ha regalato. Anzi, gliel’ha restituito con una giocata da mettere in cornice. E ora? «Ora avanti così. Questa è la strada giusta», commenta Aurelio De Laurentiis soddisfatto della classifica che a otto partite dalla fine rimette gli azzurri alle spalle della Juve. Ma soprattutto, seppure solo d’una lunghezza, davanti ai rossoblù. Però forse non scopre sino in fondo i sentimenti, il presidente azzurro. Continua a spiegare che il suo progetto «prevede la riconquista della serie A in cinque anni», dice anche che «il Napoli questa promozione la rincorrerà sino alla fine», che «vuole da tutti il massimo impegno», ma più in là non va.
Non racconta e mai racconterà che lui ci crede in questa promozione. Che la vuole. Ora, non tra un anno. Non lo racconta per questione di coerenza, perché il progetto è quello e non si cambia in corsa, certo, ma anche perché non è proprio questo il momento di mettere più ansia sulle spalle della squadra. Però De Laurentiis in settimana parlerà di nuovo con gli azzurri. Dirà loro di vivere con tranquillità questo finale di stagione e di continuare con la serenità e il buon calcio delle ultime partite. Che poi, al di là dei toni soddisfatti, pacati e magari pure un poco accattivanti, sostanzialmente si traduce in questo modo: di qui alla fine, signori, niente distrazioni. Perché ormai s’è capito: la seconda promozione che è affare tra azzurri e rossoblù sarà una lunga sfida punto a punto. E il calendario che anche De Laurentiis manda giù a memoria è singolare: esclusa l’ultima partita va di pari passo: prima due in casa per entrambi, poi una interna, quindi quattro in alternanza.
Un percorso d’avvicinamento a quel dieci giugno che porterà il Napoli a Marassi per un match che potrebbe diventare uno spareggio. Come dire: un campionato intero e tanti investimenti e tantissimo futuro in una partita sola. Una sorta di finale-promozione. Una fuga da quei play off che sono sempre un rischio. «Che mi fanno paura. Tantissima paura», non ha problemi ad ammettere anche De Laurentiis. Otto partite e un secondo posto, dunque, dividono il Napoli da un’accelerata al suo progetto. Alla sua visione d’un calcio più globale, con il club, la squadra, il tifo ai primi posti d’un movimento senza più frontiere. Senza confini come la passione azzurra. «È questo che mi interessa più della serie A», dice De Laurentiis. Ma è vero pure che senza serie A ogni ragionamento frena.
Ecco perché nelle stanze di Castelvolturno rimbomberà presto l’invito-ordine bis del presidente: riconquistato il secondo posto, ora non bisogna più mollarlo. E ritroverà una squadra su di giri, il presidente. Un Napoli tornato ad esser gruppo e anche vincente. Un Napoli che in campo è tornato farsi rispettare e che ora prepara la volata. Un percorso che al Napoli assai più che al Genoa non risparmia insidie. A cominciare dalla prossime due gare contro Cesena a Albinoleffe, formazioni che possono permettersi il lusso di giocare senza rischiare nulla. E nel calcio questo è sempre un gran vantaggio.
A cura di Francesco Marolda.
Fonte: ilMattino.