14 Aprile 2007 -- Termina tra i fischi del San Paolo la 34esima giornata di campionato di serie B che ha visto il Napoli tornare alla vittoria in casa a più di un mese di distanza. La partita è stata decisamente brutta e nel finale gli azzurri hanno rischiato anche di farsi raggiungere. Nel Napoli non c'è Grava squalificato, Dalla Bona alle prese con problemi fisici e De Zerbi assente per un lutto che ha colpito la sua famiglia. Reja si affida così a Trotta, ad Amòdio ed in attacco riconferma il duo Sosa-Calaiò. Il Pescara, penultimo in classifica, si presenta in campo senza remore e pronto a giocarsi la gara a viso aperto. L'accoppiata Viverini-De Rosa decide di fare a meno di Vantaggiato e di affidarsi alla rapidità di Martini e di sfruttare sulle fasce Rigoni e De Falco al posto di La Vista e Antonelli.
Gli ospiti si rendono subito pericolosi al 1' con una incursione dalla sinsitra di Martini che viene deviata in angolo da Maldonado. Il Napoli risponde un minuto dopo, al 2', con un cross dalla sinistra di Savini in area per Sosa che controlla la sfera di sinistro, spalle alla porta, tenta di girarsi e calciare, ma il suo tiro viene contrastato da un difensore del Pescara consentendo a Polito di bloccare senza problemi. La gara, condizionata anche dal terreno scivoloso, va via senza grosse emozioni e così si arriva direttamente al 12' quando il Napoli passa in vantaggio: va via sulla destra Calaiò, entra in area calcia di piatto sinistro, Polito si stende e respinge senza trattenere, da dietro arriva Bogliacino che tutto solo non ha problemi a mettere in rete. Al 17' pt cross dalla sinistra di Savini (nella prima frazione di gioco molto attivo) in area per Sosa che tenta una rovesciata di sinistro, calciando però altissimo sulla traversa.
Al 21' Sosa ruba palla a Zoppetti, serve Calaiò in area che di tacco prova a servire un compagno al centro che però non c'è. Al 26' torna a farsi vedere il Pescara con Rigoni che tenta di entrare in area dalla sinistra, ma viene fermato da Maldonado, poi ci prova Moscardi con un tiro dalla lunghissima distanza che però viene bloccato a terra da Iezzo senza problemi. Al 36' il Napoli va vicino al raddoppio con Trotta, ma la mezza girata di collo esterno del centrocampista azzurro scheggia il palo alla destra di Polito e poi termina sul fondo. Al 43' crossa dalla destra Trotta in area per Maldonado che di testa manda sull'esterno della rete, sul primo palo. Il primo tempo si chiude così col Napoli in vantaggio per 1 a 0.
Ad inizio ripresa Reja manda subito in campo il brasiliano Pià per Calaiò e proprio dal brasiliano verrà l'azione più clamorosa del secondo tempo del Napoli, quando al 6', su traversone di Bogliacino, il colpo di testa di Pià viene salvato da Polito sulla linea di porta: i giocatori azzurri alzano le mani indicando che la palla ha varcato la linea di porta, ma il direttore di gara ed il suo assistente lasciano proseguire; purtroppo le immagini non riescono a chiarire il dubbio. Al 18' ci prova ancora una volta Pià con un colpo di testa su cross dalla destra di Trotta, ma la palla termina ancora fuori, seppur di poco.
Reja inserisce a questo punto anche Bucchi al posto di Sosa, ormai in deficit di ossigeno, sul fronte opposto, Mora entra al posto di De Martis e Vantaggiato al posto di Russo. Le forze fresche del Pescara sembrano avere la meglio sul Napoli e così, piano piano, gli ospiti, prendono il pallino del gioco e cominciano a rendersi pericolosi, mentre gli azzurri arretrano sempre più il loro baricentro. Al 29' Rigoni entra in area dalla sinistra, poi Trotta riesce a deviargli leggermente la palla, così Rigoni non controlla bene e calcia sul primo palo, dove Iezzo, ben appostato devia in angolo: cominciano a piovere i fischi dagli spalti del San Paolo. Gli allenatori ospiti tentano il tutto per tutto inserendo anche Gautieri al posto di Rigoni, aumentando così la spinta sulle fasce. Al 34' Bogliacino, ancora una volta il migliore del Napoli, cross dalla sinsitra in area per Pià che colpisce di testa senza indirizzare però nello specchio della porta e la palla termina abbondantemente a lato.
Il Napoli soffre sui lati e così Reja passa dal 3-5-2 ad un 4-4-2 puro. Al 38' crossa dalla destra Gautieri, Maldonado nella propria area in scivolata manda in angolo e poi va a litigare con Trotta per la posizione non mantenuta: i due discutono a lungo animatamente e sembra quasi che stiano per venire alle mani! Al 39' l'azione più pericolosa del Pescara con Luci che con un gran tiro dalla distanza fa la barba al palo alla sinistra di Iezzo. Con la squadra in affanno, Reja toglie Trotta ed inserisce Garics rinforzando la difesa. Al 41' il Napoli potrebbe chiudere la gara quando Pià va via in contropiede, ma Bucchi sovrapponendosi in diagonale, invece di allargarsi a destra e portare via il difensore avversario, finisce con l'ostacolare il brasiliano, al quale non resta che tentare il tiro dalla distanza, ma la palla è debole e Polito blocca senza problemi. Gli ultimi minuti di gara, compresi i 3 di recupero concessi da Banti, sono di autentica sofferenza, non solo per il Napoli, ma per tutti i tifosi sugli spalti anche se alla fine il Pescara non riuscirà a rendersi pericoloso, e così al triplice fischio finale il pubblico di fede partenopea esprime tutto il suo disappunto con una bordata di fischi, mentre dalle curve che fino ad allora avevano incitato, sale il coro: "Meritiamo di più!".
Dunque, vince, ma non convince il Napoli di Reja che ancora una volta è parso troppo lento nelle ripartenze, privo di idee ed affidato alla semplice verve dei suoi protagonisti, insomma il solito Napoli di sempre. Nel complesso la partita è stata decisamente brutta e nel finale gli azzurri hanno rischiato anche di farsi raggiungere. Comunque il sesto gol stagionale di Bogliacino, anche oggi il migliore nel Napoli, insieme a Sosa e a Cannavaro, consente di incassare i tre punti e di restare in corsa per la seconda posizione oltre che distaccare le altre pretendenti alla promozione. Forse è un po' troppo poco per aspirare alla promozione diretta in serie A, ma ci è sembrato che la squadra in questo momento non sia in grado di dare di più, perciò, considerando anche che ormai mancano solo dieci giornate alla fine, la cosa più importante è che si vinca, per uno a zero, soffrendo fino alla fine, difendendo in dieci, ma basta che si vinca!
A cura di Michele Spampanato