10 Aprile 2007 --
Pier Paolo Marino- La Juve ha affrontato questa partita come la Juve di serie A e delle partite internazionali. Si avvertiva già dai giornali il clima di concentrazione che esisteva nell’ambiente dei giocatori bianconeri in questi giorni. Devo dire che fin quando la Juventus ha giocato con furore agonistico e la tecnica che tutti conosciamo, no c’è stata partita. Nel momento in cui loro sono calati dal punto di vista fisico, noi siamo venuti fuori anche perchè siamo una squadra 'diesel' nel senso che scaldiamo i motori nel primo tempo per poi venire fuori nella ripresa. Allora il Napoli è stato capace di far rimanere la gara aperta fino all’ultimo minuto, anche se con due gol di scarto.
Questo è un merito del Napoli e ci dice che il Napoli è in grado di battersi anche per i traguardi che ci siamo imposti all’inizio della stagione, essendo una neo promossa, disputare i play-off. E’ chiaro che se per merito nostro o per sbadataggine di qualcun altro riusciamo ad acciuffare il secondo posto certo non ci tireremo indietro. Anche oggi, l’aver portato tanti juventini allo stadio, il pubblico non era composto da solo napoletani, ma anche da juventini che avevano voglia di rivedere il calcio in questa partita, riempiendo l’Olimpico. Questo per noi è un motivo di orgoglio, ci da tanta soddisfazione perché siamo una squadra che da zero, che si è fondata da due anni e mezzo, mentre la Juve è quasi quella che l’anno scorso vinceva gli scudetti.
La classifica non mi preoccupa perché adesso si stanno delineando quali sono i club competitori. Finora negli scontri diretti che abbiamo disputato con le squadre che lottano con noi, siamo in vantaggio, speriamo di continuare. La partita della vita è quella con il Pescara, non sicuramente quella che abbiamo disputato qui. Il bilancio fra Bologna e la Juve è quello di aver fatto tre punti, e lo ritengo molto lusinghiero. Se si facevano due pareggi, si rimaneva imbattuti, erano due grandi risultati, ma con un punto in meno, quindi va bene così.
Eddy Reja- Mi dispiace per il due a zero perché se entrava dentro quello palla di Sosa e di Domizzi eravamo ancora in partita, a quel punto si sa che motivazioni, l’entusiasmo di trovare il gol, ci rimetteva in partita. Nel primo tempo durante i primi quindi ci minuti abbiamo fatto bene noi, poi la Juve è venuta fuori con Nedved. E’ un giocatore che quando si muove con la forza fisica, la tecnica che ha, determina la maggior parte delle loro azioni offensive. Noi abbiamo cercato di tamponare, peccato che la palla di Sosa non è entrata dentro. Avevamo ancora undici minuti per giocarcela, sarebbe interessante sapere come andava a finire.
La squadra nel primo tempo la squadra ha retto bene, nei primi dieci minuti abbiamo avuto delle buone palle e potevamo concretizzare, purtroppo non è andato così. Noi abbiamo cercato di bloccarli, ma sono giocatori internazionali, sono i campioni del mondo. Giocatori veloci come Balzaretti se riesci a fermarlo sul piano della velocità ti va bene, altrimenti quando parte diventa tutto difficile. Delle volte abbiamo curato dei particolari per cercare di bloccarli, ma è stato difficile. Quando Nedved ha messo in mezzo quella palla, eravamo in due su di lui, non si capiva cosa volesse fare, poi è sbucato da dietro Camoranesi e l’ha messo dentro, sono degli episodi che ti girano male. Oggi per esempio nel secondo tempo, se ci girava bene qualche episodio, può darsi che la partita fosse stata pareggiata. Posso dire che complessivamente la squadra ha dato un buon rendimento.
Aurelio De Laurentiis-Le emozioni non sono mancate, è stata una bella partita sul piano fisico. Ho visto un Gatti che credevo si rompesse da un momento all’altro, l’ho ringraziato negli spogliatoi, cosa che ho fatto anche con gli altri. Come prevedevo sono venuti fuori i campioni del mondo e i loro due gol sono stati fantastici. I nostri hanno lottato dall’inizio alla fine, cosa che gli fa onore. Questa è una Juventus da serie A, una Juve che gioca quando si trova di fronte a delle squadre che possono metterla in difficoltà. Noi ne usciamo fuori contando i tre punti di Bologna, come se fossero spalmati su due partite, delle quali bastava un pareggio a Bologna ed uno qui. A Bologna abbiamo vinto, qui abbiamo perso, andiamo a casa con tre punti, il che non guasta.
Io credo che Reja e Marino abbiano formato una squadra secondo le mie indicazioni, che sono di crescita di un gruppo e di una società, che non ha mai avuto la presunzione di andare in serie A entro quest’anno. Poiché siamo sportivi, questo è uno sport oltre che un business, ce la giochiamo fino alla fine, perché ci può essere sempre lo zampino dell’imprevisto che può raddrizzare la strada alle squadre che non hanno nei loro piani la immediata andata in serie A.
Io non voglio caricare di troppe responsabilità ne i miei collaboratori, ne la mia squadra. Alla mia squadra ci penso io, ci pensa Marino, a caricarla sufficientemente per fare il loro dovere di giocare e di crescere. Non è che se quest’anno noi non andiamo in serie A, viene il finimondo. Io considero il calcio un business, non devo avere il Calcio Napoli per farmi fare terreni edificabili, ne per secondi fini. Io la vedo come un film a puntate e questa è una puntata che ci stiamo raccontando bene fino ad adesso con momenti piacevoli, con momenti di stanca, come può sempre capitare. E’ una società giovane, la squadra secondo me è in crescita, vedremo di giudicarla l’anno prossimo.
Abbiamo sempre detto che noi avremmo impiegato due anni per andare in serie A. Se dovessi fallire in questi due anni, allora ne risponderò a me stesso in primis e poi a chi ha creduto in me. Io sono il responsabile artefice dei risultati della mia società, quindi debbo essere messo in condizioni di poter lavorare. E’ come se qualcuno dei miei spettatori reclamasse il perché faccio un film in un modo o in un ‘altro. I films li faccio io, decido per il copione, per gli attori e quanto debbono realizzare sul mercato. Ne ho sbagliato tre su novantatre, quindi ho una media che mi permette di dire ‘ gli esami per me sono finiti’.