La scomparsa di Tosatti Lutto nel mondo del giornalismo sportivo per la scomparsa dello storico direttore del Corriere dello Sport da anni opinionista alla TV.
28 Febbraio 2007 -- E' morto il celebre giornalista sportivo Giorgio Tosatti, dopo i postumi di un trapianto di cuore subìto a Pavia nell'ottobre scorso. Storico direttore del Corriere dello Sport (suo il titolo "Eroici" nel giorno del mondiale '82), Tosatti fu poi commentatore tv ed editorialista del Corriere della Sera. Non aveva ancora 70 anni, era nato a Genova il 18 dicembre 1937. Se n'è andato in uno strano mercoledì di campionato, lascia la moglie e due figli.
Figlio di Renato, giornalista sportivo morto al seguito del Grande Torino nella tragedia di Superga, Tosatti iniziò la sua carriera a Tuttosport, per diventarne presto caporedattore. In seguito diventò caporedattore e poi direttore del Corriere dello Sport, giornale che lasciò nel 1985.
"Il calcio sputa veleno e si veste, ogni domenica, di violenza. Si sfogano negli stadi le inquietudini e i rancori di un' epoca incerta. Una classe dirigenziale sempre più modesta contribuisce a esasperare le masse: si leggono e si ascoltano dichiarazioni infantili". Sembra attualità, ma è anche l' attacco di un suo pezzo uscito sul Corriere dello sport nel febbraio 1969. Mai un urlo, mai una parola sopra le righe: Tosatti si distinse, insieme a pochi, nel panorama nevrotico e spesso violento del calcio di oggi.
Struggente il suo ricordo dei funerali della squadra granata, che furono anche i funerali di suo padre, quando lui aveva 12 anni. La foto di copertina del suo ultimo libro (Valentino Mazzola che annoda gli scarponcini a un piccolo, sorridente Sandro) evoca un doppio dolore , quello di una nazione, di una città, e quello di una famiglia.
Incapace di piangere e quasi compiaciuto dalle tante corone che ornavano il carro funebre di suo padre, Tosatti ne ereditò l'amore per lo sport. Iniziò la gavetta a "Tuttosport" (direttore il mitico Carlìn), poi fece presto carriera e si affermò come un fuoriclasse puro. Grande statistico e tecnico (era anche allenatore diplomato al Supercorso di Coverciano), Tosatti aveva un'altra grande passione: i cavalli.
Molto triste il suo ultimo anno vita. Sfiorato dal fango di Calciopoli (per una telefonata a Moggi in cui chiedeva notizie) Tosatti fu operato al cuore. Poi il calvario: solo una settimana a casa a Natale, un nuovo ricovero, le complicazioni, la morte.
Messaggi di cordoglio sono arrivati da molte autorità politiche e sportive: tutti sottolineano la passione sportiva e l'impegno civile di Tosatti. Il segretario generale del Coni Pagnozzi ha commentato: "Tutto lo sport italiano deve qualcosa a Giorgio, sono certo che sapremo tributargli il giusto riconoscimento affinchè il suo nome venga ricordato e come la sua famiglia, che ha tanto sofferto negli ultimi mesi, merita".
Fonte: La Repubblica
|