24 Febbraio 2007 --
Agostinelli, tecnico della Triestina:
"Ultimamente ci gira storto, abbiamo presi questi gol su episodi. Sul 2-1 abbiamo preso un palo clamoroso ed abbiamo avuto un gol annullato, poi, subito dopo, è arrivato il 3-1. Comunque dobbiamo migliorare anche se ho visto una squadra in crescita. Di solito siamo stati sempre forti nel giorne di andata ma ora stiamo prendendo troppi gol se consideriamo poi che abbiamo la seconda migliore difesa del campionato. Oggi abbiamo fatto quello che potevamo fare contro un Napoli che è di un’altra categoria. Non siamo stati un grado di portare la parita sul 2-0 né di pareggiare sul 2-1.
E’ necessario un esame di coscienza da parte di tutti quanti e bisogna lavorare, lavorare e lavorare. Eravamo partiti bene e vedevo la squadra in salute ma poi sono arrivati due gol su palle ferme. Ricordo poi che il nostro obiettivo è la salvezza e questo non ce ne dobbiamo dimenticare. Poi questo anno il campionato di serie B è davvero difficile e ci sarà da lavorare."
Marino, direttore generale del Napoli
"Direi che la sofferenza del Napoli la limiterei ad un quarto d’ora o al massimo ai primi venti minuti dove la Triestina ha fatto un approccio frenetico ed incontenibile. Sapete poi che il nostro Napoli è un diesel e per questo, dopo aver riscaldato i motori, è cresciuto e già nella fine del primo tempo si è collocato con autorità nella metà campo avversaria. Abbiamo così avuto diverse occasioni con calci d’angolo e tiri salvati sulla linea e poi è arrivato il gol di Cannavaro. Nel secondo tempo abbiamo invece avuto una supremazia tattica e tecnica notevole.
Siamo una squadra che viene da 15 risultati utili consecutivi e forse sono di più giorni in cui siamo stati nelle posizioni da promozione diretta che non in zona play-off. Non devo che trarre degli auspici di conferma più che di novità da questa partita di Trieste. Non era sicuramente una gara facile per nessuno visto che il Napoli non vinceva qui da 43 anni, nella mia carriera non avevo mai vinto a Trieste, nonostante i numerosi campionati da dirigente, ed il Napoli mancava da un vittoria fuori casa per 3-1 da un paio d’anni.
E’ un risultato che conferma la crescita del Napoli e non una novità anche perché, che abbiamo un grande gruppo, lo so da tempo. Abbiamo messo su una rosa così articolata proprio facendo un discorso sul ‘gruppo’ e questi giocatori sono commuoventi per come lo portano avanti perché abbiamo visto ad esempio che quando Bucchi ha segnato, ha avuto come primo pensiero quello di correre verso la panchina ad abbracciare Calaiò al quale aveva ‘rubato’ il posto.” Questo è molto significativo. Ora arriveranno periodi dell’anno in cui per quattro settimane di seguito giocheremo ogni tre giorni e per questo vedremo l’importanza di avere un’ottima rosa ed un gruppo importante. E’ poi vero che oggi hanno segnato i tre acquisti di giugno ma non è un aspetto negativo. Se infatti facciamo il discorso della rosa, possiamo vedere che se i nuovi acquisti vanno bene significa si sono integrati bene in una squadra già forte mentre quando segnano i vari Calaiò, Bogliacino e Sosa significa che la campagna acquisti era corretta e ben programmata sin dalla scorsa stagione. L’importante è allora aver fato un buon lavoro anche lo scorso campionato visto che, la squadra che è arrivata prima facendo una passeggiata con tredici punti di vantaggio sulla seconda, si è dimostrata utile anche per l’impatto nella nuova categoria.
Il nostro obiettivo restano i play-off perché questo è quanto prevede il nostro programma e non dobbiamo illudere i tifosi. E’ chiaro poi che se verso fine campionato si vedrà che saremo in condizione di poter sfruttare gli errori degli altri, allora non ci tireremo indietro.
Comunque, quando siamo secondi dietro la Juventus ci riteniamo moralmente primi in classifica perché loro non appartengono a questo campionato. Penso poi che qualsiasi tre giocatori della Juventus, presi e messi in una qualsiasi squadra di serie B, la renderebbero indistintamente una squadra da promozione.
Il pubblico al San Paolo? Vedremo cosa accadrà anche perché mi sembra che il presidente De Laurentiis faccia 10 telefonate al giorno per cercare di riaprire lo stadio. E’ una cosa che gli sta molto a cuore e che pertanto sta curando lui di persona.
Le critiche ? Sono molto più tranquillo di Reja, forse perché a Napoli ho fatto già 5 campionati. Sono stato anche nei tempi d’oro tra cui il campionato 1986-1987 dove vincemmo scudetto e coppa Italia, cosa mai successa nella storia del Napoli. Ciò nonostante l’allora allenatore Bianchi fu sottoposto, fino all’ultima giornata, alle stesse ed identiche pressioni a cui è sottoposto Reja. Napoli è sicuramente una piazza importante ed esigente e poi ci quelli che definisco ‘i sapientoni’. Mi riferisco a quegli opinionisti che hanno smesso di fare attività sul campo perché non hanno ottenuto grandi risultati da dirigenti o da allenatori ed ora aiutano a pontificare e così a far sbagliare chi dirige. Per fortuna poi il pubblico è sempre stato della nostra parte e possiamo dire che in B abbiamo un consenso fatto da una media di 40mila spettatori a partita. In A questi numeri li avranno al più una o due squadre.
A Reja credo che non si possa dire molto perché gode del sostegno coriaceo del presidente De Laurentiis e di Pierpaolo Marino. Ricordo poi a tutti che questo è il terzo campionato che Reja conduce a Napoli e, praticamente, se andiamo a vedere i risultati di tutte le partite, il Napoli è primo in classifica in tutti e tre i campionati in cui ha operato. Anche nell’anno in cui sfortunatamente perdemmo i play-off, nel girone di ritorno dopo l’arrivo di Reja, siamo arrivati primi con sotto Rimini ed Avellino che invece andarono in serie B.
Cerco di guardare però la critica giornalistica fatta da persone che hanno grande competenza e che sono noti per la loro professionalità nel seguire le squadre. Noi che operiamo nel settore, talvolta, siamo soggetti a quelle pressioni o incidenti di percorso che ci possono portare a sbagliare. L’autocritica è sempre importante ma certamente non abbiamo commesso degli errori quando abbiamo sempre sostenuto Reja e su questo non c’è alcun dubbio. Sono altri gli errori che si commettono e questo, purtroppo, fa parte del bagaglio del rischio della professionalità ed umano e per questo l’importante è cercare di sbagliare il meno possibile.”
Reja-Ringrazio Pier Paolo Marino per le considerazioni che ha fatto, non avevo dubbi sulla sua fiducia, quindi lo ringrazio. Per quanto riguarda la squadra, l’ho detto tante volte, ho De zerbi, Bucchi, Calaiò, Sosa, sono giocatori che meriterebbero di giocare tutti, però non posso farli giocare tutti. De Zerbi ultimamente sta facendo bene, ha avuto dei problemi fisici, li ha superati ed adesso sta venendo fuori il giocatore che tutti sapevamo. Questo è molto importante perché un giocatore che dalla trequarti in avanti con la fantasia che ha, ci avvantaggia sia sul piano del gioco che sulle occasioni. Questa è stata una partita in cui abbiamo creato molti pericoli sulle palle inattive e questo dipende molto dalle condizioni della squadra. La nostra forza è sempre stata la zona centrale del campo, in particolare la fase difensiva. Oggi abbiamo trovato i tre gol, purtroppo era un po’ di tempo che fuori casa non li facevamo. Adesso bisogna continuare, bisogna crescere ancora perché questa è una squadra che sta dimostrando una grande forza, un grande carattere. Spesso non fa grandi dimostrazioni, ma in serie B non è sempre facile giocare. Oggi abbiamo incontrato una Triestina che veniva da due sconfitte consecutive ed ha giocato con determinazione, soprattutto nel primo tempo, ma il Napoli è stato superiore.
Rossi- E’ stata una partita un po’ strana, nel primo tempo meritavamo qualcosa in più, siamo stati sfortunati in alcuni episodi. Nel secondo tempo il Napoli ha giocato meglio, ma comunque il risultato ci va un po’ stretto. Rispetto alla gara di andata il Napoli è maturato, ha un sistema di gioco migliore, è una squadra che quest’anno può andare direttamente in serie A. Purtroppo questa è la terza sconfitta consecutiva, adesso dobbiamo pensare al Mantova.
A cura di Felice Angelillo