07 Febbraio 2007 -- MILANO, 7 febbraio 2007 - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contro la violenza negli stadi. I 13 articoli del testo ricalcano la serie di provvedimenti annunciati due giorni fa dal ministro dell'Interno Giuliano Amato, anche se il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ha chiarito: "Il testo vero del decreto si avrà domani mattina. Quindi qualsiasi testo uscirà questa sera non sarà quello giusto. Sono norme che entreranno subito in vigore, quindi è bene che non ci siano errori".
AMATO - Dal ministro degli Interni arrivano parole che somigliano a un appello: "Chi ama il calcio è d'accordo con questo provvedimento, chi non lo ama si opporrà a farlo passare. Noi vogliamo la gradualità ma anche evitare che ci siano spazi discrezionali che possano diventare terreno di negoziazioni difficili. Ad oggi - prosegue Amato - gare in stadi non in regola si giocheranno a porte chiuse. Quando questi cominceranno ad avere in regola prefiltraggio, tornelli e controllo elettronico nominativo allora potranno entrare gli abbonati. Per finire questi lavori ci vorrà molto meno tempo di quello che ci si aspettava, un mese, come dire due partite. Le spese? Non entriamo in questo, il decreto dice che le società possono accollarsele, fare accordi, possono decidere come ritengono".
LE NUOVE NORME - E' ormai chiaro però, che le misure approvate siano quelle annunciate due giorni fa: chiusura degli impianti non in regola con i decreti Pisanu (nell'elenco è compreso San Siro); razzi e fumogeni banditi in tutte le manifestazioni sportive non solo il giorno della partita ma anche 24 ore prima attorno agli impianti; fine della vendita in blocco di biglietti alle squadre ospitate; stop ai rapporti economici o di collaborazione tra le società e il tifo organizzato; Daspo preventivo esteso anche ai minorenni e lavori di utilità sociale per i soggetti colpiti da questa misura; aumento della flagranza differita dalle attuali 36 ore a 48 ore e l'inasprimento della pena per la resistenza a pubblico ufficiale (da 5 a 15 anni). Sarà inoltre abbassata da 10mila a 7.500 la soglia di spettatori oltre la quale andranno adeguati gli stadi secondo le norme dei decreti Pisanu.
NO ALLE NOTTURNE - "Nella prima fase avremo partite solo nelle ore diurne", ha detto il viceministro dell'Interno, Marco Minniti riassumendo i contenuti del decreto: "La prima parte riguarda la totale applicazione del decreto Pisanu, con l'abolizione totale di ogni deroga, e l'indicazione che negli stadi non a norma si giocherà a porte chiuse. Sarà l'osservatorio sulla violenza ad applicare, nella prima riunione di domani, l'applicazione del decreto". "Il secondo punto del decreto - ha proseguito Minniti - comprende misure di carattere preventivo e di maggiore severità: il divieto di vendita a blocchi dei biglietti per i tifosi delle società ospitate eviterà movimenti di massa dei tifosi. Il Daspo diventa una misura di pura prevenzione e sarà comminata dal magistrato; inoltre la magistratura potrà imporre al tifoso misure alternative alla firma in questura, essere chiamato a lavori "sociali" durante la partita. Per quanto riguarda la flagranza di reato, la cosiddetta quasi flagranza viene estesa all'aspetto di quella responsabilità che può essere accertata tramite immagini televisive. Viene inoltre scisso qualunque rapporto economico tra tifoserie e società". La riapertura degli stadi sarà progressiva e verrà legata alle norme sulla sicurezza relative all'accesso degli spettatori previste dai decreti Pisanu", ha detto Giovanna Melandri, ministro alle Attività sportive.
REAZIONI - Tra le prime reazioni ai provvedimenti annunciati dal governo spicca il parere di Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e del Milan, ha commentato: "Condivido l'introduzione di norme più severe contro le violenze dentro e fuori gli stadi di calcio, ma ho dei dubbi sull'utilità di giocare a porte chiuse le partite in quegli impianti che non sono perfettamente in regola".
"E' un decreto troppo punitivo, la Lega aveva dato spazio di collaborazione per risolvere il problema a monte, e tutte le societa' sono d'accordo contro i delinquenti, pero' e' un paradosso che adesso non possiamo piu' portare i tifosi allo stadio": lo ha affermato in serata il presidente della Triestina, Stefano Fantinel, commentando i contenuti del decreto contro la violenza negli stadi. Sottolineando di voler attendere le valutazioni dell'Osservatorio del Viminale sulla situazione allo stadio 'Rocco', Fantinel ha sottolineato che "sarebbe quasi un'idea affermare di portare la capienza a 7.500 spettatori, per poter giocare, almeno provvisoriamente. Ma io - ha aggiunto - sono seriamente preoccupato per i miei 5.500 abbonati, e per i tifosi che fanno parte dell'azionariato della Triestina". Per quanto riguarda infine i lavori di adeguamento dell'impianto triestino, Fantinel ha precisato che "nessuno di noi ha detto di non volerli fare, anzi, sono stati appaltati e bisogna dare il tempo di completarli".
Domattina dalle 9.30 al Viminale l'osservatorio sulla violenza nelle manifestazioni sportive presso il ministero dell'Interno, al cui vertice è stato nominato oggi il vicecapo vicario della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli, deciderà sull'interpretazione del nuovo decreto varato dal consiglio dei ministri e sugli stadi nei quali si dovrà giocare a porte chiuse.
Ecco quindi quale sarà il probabile programma di questo fine settimana:
Domenica 11 febbraio, serie A, ore 15.00
Atalanta-Lazio a porte chiuse
Cagliari-Siena a porte aperte
Chievo-Inter a porte chiuse
Fiorentina-Udinese a porte chiuse
Messina-Catania a porte chiuse
Milan-Livorno a porte chiuse
Palermo-Empoli a porte aperte
Roma-Parma a porte aperte
Sampdoria-Ascoli a porte aperte
Torino-Reggina s porte aperte
Serie B, sabato 10 febbraio, ore 16.00
Arezzo-Frosinone a porte chiuse
Brescia-Bari a porte chiuse
Crotone-Cesena a porte chiuse
Lecce-Verona a porte aperte
Modena-Albinoleffe a porte aperte
Napoli-Piacenza a porte chiuse
Pescara-Mantova a porte chiuse
Rimini-Genoa a porte chiuse
Spezia-Bologna a porte aperte con limitazioni
Triestina-Treviso a porte chiuse
Vicenza-Juventus a porte chiuse
Fonte: Gazzetta dello Sport ed Ansa