15 Gennaio 2007 -- “E’ fortuna aver cambiato volto ad una gara pur trovandosi in inferiorità numerica? Fortuna aver reagito in maniera così veemente nella ripresa? “. Stanco di sentire l’ennesimo appunto al suo Napoli, ieri il tecnico friulano si è lasciato andare ad uno sfogo con tre sportivi napoletani incrociati casualmente nell’albergo di Castelvolturno dove è rimasto a trascorrere la domenica. Seccato ha poi aggiunto: “ Se volete, posso anche togliere il disturbo “. L’hanno dovuto calmare. “ Mister, lasci perdere, siamo primi in classifica, continui così e ci porti in serie A”.
Non appagato, Reja si è rivolto ai dipendenti dell’albergo ed ha chiesto la videocassetta della partita con il Verona: « L’avete registrata? Allora datemela che vado a vederla in camera » . Ha salutato, avviandosi a passo svelto verso l’ascensore. Primi e scontenti, si può? No, non è così. Lo sfogo di Reja era scaturito solo dopo aver letto alcuni giornali ed ascoltato uno dei tifosi pronunciare la parola “ fortuna”.
In realtà, il pilota del Napoli è arcicontento di come la squadra sta tenendo la rotta: il massimo rendimento con il minimo sforzo. Sette partite vinte con il minimo scarto di cui tre fuori casa e tre su rigore. Venti gol fatti, meno di tutte le altre pretendenti alla promozione, che pure hanno fruttato ben trentacinque punti. Come capitalizza i gol il Napoli, non riesce a nessuno. Fa persino invidia a chi ha centrato tanti bersagli in più e ora si ritrova a dover guardare gli azzurri dal basso in alto.
Ogni rete realizzata da Bucchi e compagni ha prodotto finora un punto e settantacinque di media in classifica. Un rendimento sorprendente e straordinario al tempo stesso. Pochi gol fatti ma anche pochi subiti. Il segreto del primato è tutto qui, nella differenza reti. « L’abilità nel centrare la porta avversaria almeno una volta e poi un buon equilibrio difensivo, così si va lontano, le poesie le lascio agli altri » . Reja, che pure nella sua carriera ha forgiato autentiche macchine da gol (49 gol a Brescia, 69 a Vicenza, 52 a Cagliari) a Napoli si è convertito ad una nuova filosofia: quella dell’arrosto più che del fumo. L’ha fatto appena realizzò che in città la voglia di arrivare in alto era così forte da diventare frenetica. Ed oggi le adesioni al suo nuovo partito crescono man mano che scorre il campionato. Sempre meno esteti del calcio a Napoli e più tifosi propensi a guardare esclusivamente la classifica? E’ così. Provare a chiedere in giro per credere: preferite lo spettacolo o i punti? « Per lo spettacolo c’è il cinema o il circo », la risposta più ricorrente.
E stasera tutti davanti al televisore per tifare a favore dell’Arezzo che se la dovrà vedere con il Rimini. In caso di pareggio, o vittoria dei toscani, il Napoli manterrebbe la vetta della classifica in beata solitudine fino a martedì quando la Juve dovrà recuperare con il Cesena. Reja per primo sa che il Napoli può fare di più e meglio. Sta lavorando senza soste per quello. Ma sa anche che nell’organico manca un elemento (o più elementi) dotati del turbo. Ed allora bisogna arrangiarsi e continuare a vincere. Anche uno a zero, perché no.
La domenica a Napoli è sempre radiosa quando si va a guardare la classifica. E finora ne sono trascorse già sei con gli azzurri in vetta. Magari proseguisse così fino al dieci giugno. Lo scorso campionato, dopo diciannove partite, il Mantova era primo con 41 punti e 25 gol realizzati, poi si afflosciò nel girone di ritorno e rimase al palo ai play off.
Rino Cesarano
Fonte: Corriere dello Sport