13 Gennaio 2007 --
Reja, allenatore del Napoli:
"Molto bene sia per il gioco che per l’aggressività. C’è stata una reazione che direi straordinaria e che non attendevo neanche. Abbiamo meritato la vittoria anche se Iezzo ha fatto un intervento decisivo così come spesso capita. La squadra ha dimostrato ancora una volta di avere un grandissimo carattere. Nonostante l’inferiorità numerica riesce a tirare fuori il meglio di sé. Poi con queste esasperazioni e con questi timori di giocare e di perdere, talvolta resta bloccata ma poi in inferiorità numerica, quando non hai più niente da perdere, riesce a dare il meglio. Questo è un segnale importantissimo. A dire poi la verità ho anche cambiato il modo di giocare perché ho spostato Bogliacino a sinistra e comunque cambiato 4 volte il modulo di gioco per cercare di vincere questa gara, rischiando anche in maniera eccessiva. Volevo far entrare subito De Zerbi ma vedevo che Trotta e Gatti stavano andando molto bene, ci ho pensato un attimo. Arrivati poi in parità numerica ho buttato dentro anche Sosa perché a quel punto lì bisognava rischiare il tutto per tutto. Con il 4-4-1 abbiamo fatto molto bene perché Bogliacino si è creato il rigore, ha avuto diverse conclusioni Bucchi. Mi dispiace per Ventura che è stato sfortunato ad avere la prima partita a Napoli perchè sicuramente non era un esordio facile. Da quello che ho visto oggi ritengo comunque che il Verona abbia dei mezzi e delle buone qualità e probabilmente faranno delle operazioni per cercare di raggiungere la salvezza.Ritornando a noi, credo che il girone di ritorno diventerà molto più difficile perché le squadre sapranno dove intervenire e ci saranno dei correttivi un po’ da parte di tutti.
Ora godiamoci momentaneamente questa posizione, poi mi auguro che si mantenga il più a lungo possibile sebbene sia cosciente del fatto che sarà facile, il nostro obiettivo restano i play-off. E’ da un anno poi che siamo in testa alla classifica visto che abbiamo perso la prima posizione solo alla vigilia della sosta ed ora vi siamo ritornati primi. Sappiate comunque che per fare squadre competitive ci vuole tempo. L’anno scorso abbiamo vinto il campionato e cambiato giocatori sia in estate che a gennaio e non è sicuramente facile trovare delle squadre altamente competitive. Siamo in testa, abbiamo costanza di risultato e stiamo facendo bene e per questo credo che sia giusto gratificare questi ragazzi. Vivere in un ambiente come questo dalle attese sempre eccessive non è facile. Conosciamo poi il campionato di serie B, dove ho allenato per 15 anni: è una realtà difficile. Stiamo facendo bene ottenendo buoni risultati, anche contro quelle compagini che sono altamente competitive. Qui c’è poi un’attesa sempre esasperata nei confronti dei risultati e del gioco. Anche a me piacerebbe giocare sempre ad altissima intensità e vincere 2-0 o 3-0 dando spettacolo ma non sempre si può fare.
I prossimi mesi saranno determinanti, soprattutto a Marzo, quando ci saranno sette gare in qualcosa come 32 giorni. Mi dà l’impressione che quella sarà la parte centrale e più importante di questo campionato. Le squadre che hanno ritmi a elevata intensità, sciorinando grande calcio, prima o poi pagano. In quarantadue partite è importante avere una certa costanza senza fare prestazioni speciali. Bisogna capire il momento e la situazione e cercare di sfruttare al massimo il proprio potenziale giocando bene, quando si può, e restare in attesa e tirare i remi in barca, in altri fino momenti, fino ad attendere l’opportunità che capita. Così è stato per noi fino ad adesso e i risultati ci stanno dando ragione.
I rinforzi ? Se ci sarà l’opportunità di migliorare questo organico, credo che De Laurentiis e Marino sapranno dove mettere le mani, poi io penserò ad allenare la squadra e basta."
Pierpaolo Marino, direttore generale del Napoli:
“Non sono d’accordo nel dire che il primo tempo era proprio zero perché, per assurdo, già quando siamo andati in inferiorità numerica si è vista quella legge che il Napoli ha sempre applicato cioè quella di Liedholm: è meglio giocare 10 contro 11. Evidentemente abbiamo delle caratteristiche che ci esaltano in questa situazione perché anche l’anno scorso abbiamo ribaltato molti risultati quando eravamo con un uomo in meno. Non è più un caso ma è diventata ‘la regola dell’uomo in meno’ così che forse alla prossima espulsione applaudiremo.
Il fallo di Calaiò? Non so se è una ingenuità perché ho avuto l’impressione che avesse tanta foga di recuperare quel pallone. Diciamo che mi è sembrato un eccesso di generosità, poi dovrei rivedere il filmato perché dalla tribuna si vede ben poco, visto che la tribuna autorità è sottoterra ed abbiamo la panchina avanti. Non so se effettivamente il fallo c’era o meno ma l’espulsione è forse stato l’unico errore fatto da Stefanini in questa partita.
In questa partita, oltre che di cuore, parlerei anche di gioco. Ci sono anche le individualità come nella giocata di Bogliacino, che ha preso palla e l'ha portata avanti, il solo cuore non basta. Anche il Verona oggi ha avuto cuore ma il risultato è stato del Napoli. Diciamo quindi: un grandissimo cuore ma anche una grande squadra. Bucchi ha fatto bene a rivolgersi al pubblico, è un trascinatore. Ci voleva perché sono convito che, quando il pubblico spinge la squadra, il Napoli vola. E’ stata come una svolta nella partita e nella bolgia che si è creata, il Verona non ci ha capito più niente. Credo inoltre che, per i tifosi, avere una squadra che risponde al suo pubblico sia una grande cosa che non accadeva da anni. I napoletani aspettavano una squadra che solleticata dal suo pubblico, rispondesse con il cuore e questa simbiosi tra il grande tifo napoletano ed il Napoli, in questo momento c’è.
Facciamo in modo che valga la regola che il pubblico soffi alle spalle della squadra affichè essa possa volare.
Se il mercato ci potrà rinforzare ? Aggiungendo giocatori non sempre si migliorano gli equilibri basta vedere il Bologna che ha sempre vinto in casa e, dopo gli acquisti, oggi ha pareggiato. Purtroppo ho la responsabilità dell’area tecnica ed a Napoli questa funzione va applicata con grande equilibrio ma anche con grande forza e determinazione. Se ascoltassi tutte le campane probabilmente andremmo al manicomio. Devo invece seguire una strategia e credere nel lavoro, nella fiducia che mi è stata data dal presidente e dal pubblico e devo fare le cose che penso di fare.
Ho un’esperienza di trenta anni e so gli errori che si possono fare. Poi quando il mio lavoro sarà messo a repentaglio da situazioni differenti che dimostreranno che i concetti che applico sono sbagliati, e può succedere, significa che avrò fatto un errore. Sarebbe però uno sbaglio clamoroso se oggi stessi a sentire tutto ciò che viene detto all’esterno. Devo applicare quei concetti che mi vengono dalla conoscenza interna della squadra e da quegli equilibri che ci sono e dalla difficoltà di rinforzare una squadra che è prima in classifica. Si potrebbe andare persi. Per questo debbo scegliere valutando quello che serve e poi posso sbagliare perché sono umano ma farò tutto con la massima determinazione e rispetto della fiducia del pubblico e del presidente, così come ho già detto. In questi anni comunque i risultati ci hanno dato ragione.
Ci saranno poi i soliti sapientoni che parleranno di tattica mentre sto vedendo che squadroni, che con solo 3 giocatori pagherebbero quanto basta per lo stipendio di tutti quelli del Napoli, hanno difficoltà in questo campionato. Ancora non parlo di nomi ma, se capiterà, qualcosa faremo. Sicuramente ci muoveremo con la logica e la volontà di rinforzare e non per dare fumo agli occhi dei tifosi e poi stare peggio di prima. Senza poi sperperare soldi per il futuro perché non è che si prendono e si buttano dal balcone e poi, a distanza di anni, succedono le cose che tutti sappiamo.
Ventura, tecnico del Verona:
“Se mi avessero detto che saremmo venuti a Napoli a fare questa partita e questa prestazione ci avrei messo la firma. Sono rammaricato per un risultato ma non per la prestazione perché questo è un gruppo molto giovane ed oggi ha dimostrato di avere spirito. Chiudendoci in difesa per 90’ e forse senza rigore, ora avremmo un punto in più ma meno prospettive per il futuro. Prima della partita avevo detto che al di la del risultato era importante avere una prestazione impregnata di gioco, partecipazione e spirito di squadra. Nel primo tempo abbiamo avuto sei o sette occasioni ma non abbiamo saputo cambiare gioco. Nel secondo tempo abbiamo avuto 20 minuti di difficoltà ma poi abbiamo migliorato fino all’espulsione. Abbiamo poi sprecato una grande occasione con Ferrarese che non ha colluso. Oggi poi la linea difensiva era tutta giovane ed il fallo da rigore è arrivata da una ingenuità di un ragazzo del ’87 che avrebbe potuto anche rilanciare la palla e tirarla fuori. Questa non era solo la sua prima gara a Napoli ma la prima in questo campionato. In settimana arriveranno due o tre giocatori che rafforzeranno questa squadra, poi speriamo bene. Il Napoli di oggi è diverso dal mio perché è cambiato il posto, la società, la squadra ed anche la fortuna. Sono contento per questa squadra ma basta guardare la panchina nostra e quella del Napoli con Sosa, Grava, Capparella: sono due mondi diversi. Auguro al Napoli di arrivare presto dove questa città merita e spero di scrivere una piccola pagina di storia a Verona perché raggiungere questa salvezza sarà un’impresa. Cosa è cambiato da quando sono andato via ? Oggi a Napoli ci sono moltissime cose e prima non c’era niente. E’ anche per questo che ne sono un po’ orgoglioso perché anche io ho in parte contribuito a tutto ciò.”
Ferrarese, attaccante del Verona ed ex napoletano di turno:
“E’ stata una partita ad un certo punto pensavamo di vincere ma poi è arrivata la sconfitta. Il calcio è questo, un errore in difesa condiziona il risultato. E’ andata così. Io e Napoli ? Orami sono a Verona e che questo campionato sarà una impresa difficile.”