02 Dicembre 2006 -- “Dispiace per questo lancio di petardi anche perché in quel momento della gara eravamo in forcing - a parlare è il tecnico Eddy Reja subito dopo il pareggio interno col Frosinone caratterizzato dalla doppia sospensione della partita per il ripetersi del lancio di petardi - Anche in dieci abbiamo raggiunto il pareggio reagendo in maniera positiva dopo l’episodio del rigore con Maldonado anche se lui ha preso la palla e non ha allungato la gamba per fare fallo sull’avversario, poi sullo slancio della gamba ha preso l’avversario, diciamo che quel rigore si può dare e non si può dare. I ragazzi sono stati straordinari a recuperare la gara contro un ottimo Frosinone".
"Ero molto soddisfatto per quanto riguarda il primo tempo - ha proseguito Reja analizzando la gara - soprattutto nella prima mezz’ora dove abbiamo espresso un buon gioco, abbiamo avuto delle buone opportunità, abbiamo colpito un palo con Calaiò. Nel secondo tempo ho provato a cambiare qualche cosa, a mettere un po’ più forza in fase offensiva con Bucchi ed abbiamo avuto altre opportunità".
Reja non ha nascosto il suo rammarico per il lancio di petardi che ha danneggiato la squadra dal punto di vista del risultato e che potrà influenzare anche le prossime gare in base alle decisioni del giudice sportivo che potrebbe squalificare il San Paolo: "Peccato - ha detto Reja - perché questi episodi ci penalizzano. Il nostro stadio era già diffidato ed adesso non so che tipo di provvedimenti prenderà la Disciplinare, siamo qui in attesa. I ragazzi venivano vicino alla panchina e mi chiedevano ‘Mister se sospende la gara cosa succede?’ è chiaro che queste cose qui ti creano apprensione e non eravamo più sul campo per fare la partita ma eravamo solo preoccupati di questi episodi. Non vedo il perché uno debba fare dei gesti del genere, è incomprensibile! Queste cose possono bloccare la nostra corsa verso la serie A!"
Parlando poi dell'esclusione di Savini, ha affermato: "Giocando in casa pensavo di proporre un giocatore che mi offrisse maggiore spinta, poiché anche se Vitale è giovane, ha però dei mezzi tecnici-atletici per sopperire a questa carenza che possiamo avere su quel lato del campo giocando a tre in difesa. Savini è uno dei giocatori che può giocare coi quattro, chiaramente a fare il quinto fa un po’ di fatica, perché non ha le caratteristiche per poter fare le azioni offensive ed allora all’interno c’è solo Vitale che è un mancino naturale, altrimenti potevo spostare Grava a sinistra con Montervino a destra, però a quel punto potevo continuare anche con Savini che comunque è un centrale e potrebbe giocare nei tre dietro o eventualmente in una difesa a quattro quando si fa esclusivamente un discorso difensivo. Ora Vitale non è che ha fatto delle cose straordinarie, però è un ragazzo e bisogna dargli anche il tempo per maturare”.
A cura di Felice Angelillo