18 Novembre 2006 -- Nonostante la seconda vittoria consecutiva continua il silenzio stampa della squadra e di mister Reja
Pierpaolo Marino, direttore generale del Napoli:
Non ho mai visto nubi perché ero sereno ma erano i sapientoni a pensare che questo sarebbe stato il periodo difficile ed invece il Napoli dal trittico da doveva uscire crocifisso di Juventus, Bari e Bologna, ne esce con 7 punti. Di questo ne sono soddisfatto e non sono sorpreso perché abbiamo fatto 2 scivoloni contro l’Albinoleffe che oggi ha pareggiato con la Juventus ed il Piacenza è primo in classifica.
Nel primo tempo ho visto un buon sviluppo di gioco ed un Calaiò stratosferico ed un centrocampo che con Bogliacino riusciva ad interdire e costruire un buon gioco. Per questo credo che nel primo tempo abbiamo meritato la partita mentre nel secondo colpo abbiamo mostrato una grande impermeabilità difensiva e se alla fine il Bologna poteva recriminare sul palo colpito, Bucchi ha pareggiato anche il conto per cui il risultato è giusto. Pescara non è la passeggiata fuori porta ed è una gara molto difficile e molto sentita da parte di tutti. In serie B le squadre cuscinetto non esistono. Ieri sera ho visto la gara tra Triestina e Pescara e non mi è sembrata una passeggiata, anzi. Le partite sofferte sono quelle che ti danno maggiore estasi dopo. Ho avuto la fortuna di essere testimone a Berlino della vittoria del Campionato Mondiale contro la Francia e partita più sofferta non ne ho visto e pure alla fine si gioiva. Forse effettivamente quando si vince una partita per largo margine forse non si vive il patos che la vittoria sofferta invece porta.
Dalla Bona ha bisogno di rigenerarsi fisicamente e mentalmente perché non ha fatto una preparazione adeguata ma subito una partenza stratosferica. Credo che non abbiamo sbagliato niente in questa rosa. Faccio a tal proposito i miei complimenti a Capparella e Trotta che senza De Zerbi, che non è l’ultimo arrivato ma quello che accende la luce. Se abbiamo vinto contro il Bologna con giocatori come Bucchi, Sosa e Giubilato in panchina e Dalla Bona in tribuna allora la forza è in questa rosa. C’è pertanto da essere far essere fiduciosi per quando le vittorie conteranno a partire dai mesi di Marzo ed Aprile.
Le difficoltà ci danno la forza perché siamo una squadra motivata ed abbiamo i giocatori che hanno tutto ciò che occorre affinché trovino anche nelle difficoltà tutte le le migliori motivazioni. Credo che il fatto che invece di crollare, il Napoli combatta e risorga sia nella forza di carattere che l’allenatore imprime a questa squadra e non un caso. E poi devo fare anche un’analisi oggettiva perché sia l’anno scorso che questa anno si diceva che il Napoli era tra le migliori squadre del campionato e credo che gli autorevoli critici che l’hanno detto non si sbagliavano. Per cui, alla lunga, con la solidità della società e l’esperienza dell’allenatore, le squadre forti vengono fuori. Come vedete anche la Juventus ha le sue difficoltà ed è in seri B e non in A.
Chi sono i sapientoni che critico? Lo lascio capire al pubblico perché non seguo le trasmissioni settimanali ma loro che lo fanno sanno bene a coloro ai quali mi riferisco. Sono quelle persone che fanno soprattutto gli opinionisti e che prima di guardare al loro curriculum professionale preferiscono commentare ed ergesi a giudici di quello che fanno gli altri senza avere rispetto. Per questo motivo non ho rispetto di loro e quando vogliono gli sfilzo il loro curriculum di direttore e tutti i fallimenti tecnici ed economi delle società che hanno guidato. Sicuramente apprezzo le opinioni anche io faccio le critiche ai criticoni e poichè siamo in oggettiva democrazia, allora mi è permesso oggettivamente di criticare chi critica.
Giovani promesse per il futuro? Questo Napoli ha 2 anni ma mi auguro che quando ne avremo 5-6 ci saranno gli eredi di Cannavaro. Comunque se andate a vedere gli allievi nazionali e la primavera, che gioca con un anno di anticipo facendo risultati miracoli, vedrete che si sta facendo un gran lavoro. Per non dire poi di Vitale che ha fatto una grandissima partita con il Parma e oggi forse Reja avrebbe potuto anche utilizzare se non fosse stato infortunato.”
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli:
"Il Napoli è tra i primi posti in attesa della prossima partita ma è un Napoli che va avanti per la propria strada e che non gioisce nè si preoccupa se qualche volta vince o qualche volta perde perché è in una fase costruttiva di una linea di gioco costruttiva che deve assolutamente trovare e rinforza con i 23 giocatori, senza primi nè secondi. Allora è una squadra che può soltanto fare meglio mentre noi andiamo avanti nel nostro progetto senza fare i mini tornei o i mini campionati e poi vedremo verso marzo dove siamo, ovviamente è meglio stare tra i primi.
Credo che oltre a migliorare nel gioco ed a dimostrare compattezza nella squadra, abbiamo trovato nei 23 giocatori una unità di intenti nata dalla voglia di fare bene e dalla volontà di un progetto comune. Non entro nel merito della vittoria perché il Bologna è una squadra di gente esperta e tosta di gente che ha lavorato in serie A e ho sentito di dubbi sul rigore ma poi abbiamo verificato che c’era e per questo credo che la vittoria ci sia tutta. Questa è una squadra in cui se De Zerbi ha la febbre entra Capparella ed il Napoli vince lo stesso. Così deve essere perché il campionato è lunghissimo e faticosissimo e guai se si avesse una squadra con dei giocatori numericamente limitati, non si potrebbe andare da nessuna parte.
Un pallone d’oro nel futuro di questo Napoli ? Penso che dobbiamo smetterla di parlarci addosso e darci delle aree ma dobbiamo essere dei lavoratori. Dobbiamo poi capire che noi napoletani non abbiamo una vita facile e che nessuno ci ha mai regalato niente e continuano a non regalarci nulla ma proprio come Napoli e non come gioco del calcio, come città. Questo perché non hanno capito che siamo una nazione proprio sul piano della personalità e quindi gli altri non ci vogliono stare e non trovano un dialogo con noi e noi non ci riusciamo purtroppo perché forse siamo superiori a trovare un dialogo con gli altri. Allora dobbiamo stare tutti insieme e fare sistema ma soprattutto andare avanti con grande umiltà e prima o poi forse troveremo anche la chiave per diventare protagonisti come napoletani in un gioco italiano ed internazionale."