05 Novembre 2006 -- Il presidente nel suo intervento parlando del momento ‘no’ del Napoli si è così espresso: “Non è che uno se ha fatto bene durante l’estate quando le altre squadre sono incomplete o non hanno fatto le stesso tipo di preparazione, uno debba gridare al miracolo. In questo la piazza di Napoli a volte aiuta, qualche volta non aiuta, forse si pensava che il Napoli forse la favorita. Il campionato di serie B è complesso, molto lungo in cui solo verso febbraio si vedranno i veri protagonisti. Adesso non bisogna lasciarsi condizionare da questi eventi marginali”.
“Io ho messo le persone giuste al posto giusto, ho grande stima di Pier Paolo Marino e dell’allenatore Eddy Reja.- ha continuato De Laurentiis – Insieme abbiamo allestito una squadra che riteniamo competitiva. Io non ho mai considerato di volere arrivare nel primo anno in serie A, tanto più che adesso è arrivata in serie B la Juventus. Noi faremo del nostro meglio, dobbiamo lavorare, dobbiamo crescere e organizzarci per poi poter dare soddisfazioni alla piazza”.
Conferma la fiducia a Reja ? “Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità- ha risposto il patron azzurro - Non si può cambiare l’allenatore per assecondare la piazza o perché la squadra sembra non idonea a vincere tutte le partite. Per amalgamare la squadra ci vuole tempo, non bisogna pensare che se si fallisce qualche partita bisogna subito licenziare l’allenatore”.
Domani arriva la Juve, è un po’ acciaccata. “No non è acciaccata – ha commentato il presidente -è una squadra con grandi campioni e una forte società alle spalle. Anche noi abbiamo due elementi importanti che sono stati squalificati, Savini e Cannavaro. Adesso non è che la Juventus, una squadra così imponente pianga perché viene al S. Paolo?”.
Il Napoli cambia spesso modulo. “Il modulo di cui tanto si parla serve ai giornalisti per scrivere articoli – ha dichiarato De Laurentiis- A volte abbiamo avuto incidenti sul campo, abbiamo avuto degli squalificati e Reja non è stato facilitato da tutto ciò. Se si scende in campo con i giocatori giusti, con lo spirito giusto, il modulo centra poco. Il modulo è quello che si dovrebbe riuscire a trovare in campo dal come si dispone la squadra avversaria in quel momento. Nel mio club l’allenatore ha l’ultima parola – ha continuato De Laurentiis - Ne io, ne Marino gli abbiamo mai posto dei quesiti prima, durante e dopo le partite, perchè penso che si crea solo confusione e insicurezza. L’allenatore deve essere cosciente che lui è l’unico artefice nel bene e nel male, delle scelte giuste e sbagliate fatte durante il campionato”.
Lippi nel futuro? “Sono molto inquietato con la Gazzetta dello Sport, non capisco perché tanta cattiveria alla vigilia di una delicata partita come quella con l’Albinoleffe, si vuole far passare cose non vere. Penso che si voglia intimorire l’allenatore attuale alla vigilia di incontri importanti, che si voglia far passare la voglia di allenare il Napoli? Non è mai passato per il mio cervello , ne a Marino di voler prendere un domani il signor Lippi. Noi manterremo il signor Reja e se dovessimo sostituirlo una volta raggiunto la serie A, di certo non ci sarà il signor Lippi alla guida del Napoli, ci sarà qualcun altro”.
A Cassano ci avete mai pensato? “No- ha risposto deciso De Laurentiis - è un grande giocatore, io voglio tutta gente nuova, giovani in crescita”. Non crede che i tifosi vogliono subito la A ? “Lei si preoccupa dei 70mila dello stadio – ha detto il patron azzurro- io l’altro giorno ho firmato dei contratti con varie TV e credo che avremo qualche centinaio di milioni di persone che guarderanno Napoli-Juventus. Io rispetto moltissimo i tifosi, ma ognuno fa i passi secondo la propria gamba. Io credo ad undici più undici giocatori- ha continuato il presidente - mai ad un solo campione sottolineando - l’unico è stato Maradona. Lasciatemi fare il presidente e a Marino di fare il direttore generale – ha aggiunto De Laurentiis e concludendo - lasciatemi decidere secondo coscienza quale sarà il bene per il Napoli”