31 Ottobre 2006 -- Inutile cercare biglietti per Napoli-Juve nelle rivendite autorizzate. C’è il tutto esaurito anche se mancano sei giorni al big match del 6 novembre. Da oggi, i botteghini in città e provincia sono chiusi. Le cifre: 19.488 sono gli abbonati e 36.752 i biglietti venduti. Alla Juventus, il Napoli ne ha mandati 4.000: sinora ne sono stati acquistati 700. Dunque, chi è senza il titolo di ingresso potrà sperare di acquistarlo, con i rischi del caso, solo dalle mani dei bagarini. È già successo a Fuorigrotta per gare precedenti e di minore importanza per il Napoli, il fenomeno si ripeterà sino a lunedì sera e gli affari questa volta saranno di portata economica superiore. Di quest’aspetto e dell’ordine pubblico si è parlato in un vertice in Questura.
Per Napoli-Juve c’è stata la mobilitazione generale della tifoseria. Si andrà al San Paolo per vedere la partita delle partite, sperando di bissare il successo di coppa Italia, ma soprattutto si andrà per effettuare verifiche. È vero, la Juve è più forte del Napoli, sarebbe da vertice anche in A, ma lunedì sera la squadra di Reja dovrà comunque fornire valide indicazioni ai suoi sostenitori che affolleranno lo stadio. Su gioco, condizione fisica, identità. Fuori l’orgoglio e non solo. Lo sanno bene Montervino e compagni che sono in ritiro a Castelvolturno, da oggi a lunedì sera. Sette giorni in cui si lavorerà e si parlerà. Colloqui con singoli calciatori e di gruppo. Per due giorni, da stasera o, probabilmente, da domani sarà presente anche De Laurentiis. Il presidente saprà responsabilizzare un po’ tutti. Lui vuole infondere forza e trasmettere fiducia, far capire a tutti diritti e doveri, anche a chi nell’ultimo periodo finge di non ricordare il progetto liberamente sottoscritto. I calciatori, informati che saranno per sette giorni chiusi tra i tre campi del centro sportivo e le camere e le sale dell’albergo, hanno iniziato a sentirsi telefonicamente. L’ex capitano azzurro Bruscolotti, in un’intervista a «Il Mattino», ha indicato in Calaiò l’uomo che dovrebbe prendere per mano la squadra. Calaiò e qualche altro lo stanno già facendo. Il bomber è di esempio in campo, è il migliore e fuori è irreprensibile. La società chiederà impegno e rispetto del codice di disciplina interno. Sarà sufficiente per onorare club, maglia e tifosi. Basta con le chiacchiere, con le polemiche, con i mugugni, con gli insulti: è quanto chiederà, o meglio ordinerà, De Laurentiis a Reja ed alla squadra. A Castelvolturno Reja è arrivato ieri. Come esempio per tutti, per dimostrare che crede nella riscossa. Una riscossa attesa da 6 milioni di tifosi e da De Laurentiis. Reja sta già valutando la formazione da schierare contro la Juve. Per dare un’identità al Napoli, per controbattere la forza degli avversari. Un ritorno al 4-4-2? Lo aveva escluso: «Dovrei sacrificare tanti giocatori importanti». Lo escluderà ancora? A Bergamo ha detto: «Darò spazio a chi ne ha avuto poco sinora». Due ipotesi di formazione per lunedì. Con il 4-3-3: Iezzo; Grava, Maldonado, Giubilato, Domizzi; Montervino, Amòdio, Dalla Bona; De Zerbi, Calaiò, Pià. Con il 4-4-1-1: Iezzo; Grava, Maldonado, Giubilato, Domizzi; Trotta (Montervino), Amòdio, Dalla Bona, Bogliacino; De Zerbi; Calaiò. Bucchi, al momento, sembra il grande e costoso sacrificato. Sarà così anche lunedì sera?
Vittorio Raio
Fonte : Il Mattino