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20 Ottobre 2006 -- Dopo essere stati tormentati per mesi sul famigerato ‘rombo’, di ‘Scogliana memoria’, il tecnico del Napoli, Eddy Reja, dopo le prove opache contro Rimini e Vicenza e complice l’assenza di Savini ha deciso di rivoluzionare lo schieramento azzurro passando dal 4-3-1-2 al 3-4-3: “Sono molto soddisfatto per il lavoro fatto in settimana – ha detto ai cronisti in sala stampa - con questa nuova disposizione dal punto di vista tattico, mi da l’impressione che i ragazzi stiano recependo molto bene questo modo di giocare, ci credono e questo è un aspetto che mi conforta molto, poi dobbiamo vedere domani. Come è avvenuta la scelta di passare al 3-4-3? Beh, mancando Savini dietro, non ho un giocatore basso che possa fare il quarto basso ed allora ho ritenuto adottare questo modulo puntando su Garics che è un giocatore più portato alla fase offensiva che difensiva, spostando Grava a sinistra che, secondo me, anche se non è il ruolo naturale per il suo piede, però sfruttando la sua progressione ed il fatto che riesce a partecipare alla manovra, ecco, magari i cross che arriveranno non saranno troppo precisi, per non è male e non disdegna di scendere sul fondo, l’importante è arrivarci. Poi, oltretutto, mi da l’impressione che nella zona centrale del campo, anche in fase difensiva, avevamo più di qualche problema con due, perchè arrivavano anche dentro dall’esterno, ed allora per dare più protezione ai centrali, inserendo un uomo in più a centrocampo, dovremmo avere un po’ più di garanzia sul piano difensivo in maniera da difendere in cinque ed attaccare in cinque. Mi auguro e spero di sviluppare più gioco sulle zone laterale per sfruttare maggiormente Bucchi e Calaiò che sul gioco aereo sono molto bravi, sotto questo punto di vista mi auguro che questa soluzione possa avvantaggiarci dal punta di visto aereo. Il tridente non si tocca, è un grandissimo valore che abbiamo e dobbiamo trovare le soluzioni ideali affinché possano rendere al massimo delle loro caratteristiche, perchè questi sono giocatori che la porta la vedono e perciò dobbiamo creare tutte le alternative possibili per metterli in condizioni di concretizzare”.
Il tecnico ha poi bacchettato il brasiliano Pià che in settimana aveva espresso il desiderio di essere ceduto, eventualmente, a gennaio, se in futuro non troverà maggiore spazio: “Certe esternazioni non vanno assolutamente bene e no le approvo perchè se ci sono problemi bisogna prima parlarne tra di noi nello spogliatoio e con la società, però ieri ne abbiamo parlato e ci siamo chiariti. Poi è normale che lui, come tanti altri, vorrebbe giocare, però devono pazientare. Tra l’altro, io Pià l’ho sempre considerato un giocatore importante, quando c’era l’opportunità l’ho sempre inserito, poi ha avuto anche dei problemi dal punto di vista fisico quest’anno e anche negli anni precedenti. Sicuramente, quest’anno rispetto agli anni scorsi, ha fatto tutta la preparazione, non ha mai saltato un allenamento anche se ha avuto un problemino alla costola quindici giorni fa, adesso ha recuperato bene e pertanto è un giocatore del Napoli e cercherò di sfruttarlo al massimo, ma certe volte bisogna saper pazientare.”
“Il nuovo dispositivo tattico prevede all’occorrenza che a difendere siano anche in sette e non solo in cinque – ha spiegato Reja ritornando sul 3-4-3, lasciando intendere che in fase difensiva si trasformerà in un 5-2-1-2 - poi i tre davanti potranno preoccuparsi meno sulle ripartenze dei difensori esterni, questo sembra che qualche equilibrio in più possa dare e possa dare maggiore spinta offensiva sfruttando anche gli inserimenti dei centrocampisti come Bogliacino e Dalla Bona. Sotto l’aspetto dei punti possiamo essere soddisfatti, poi sotto l’aspetto del gioco non sono soddisfatto, come non è soddisfatto il pubblico, ma come non sono soddisfatti nemmeno i giocatori. Io penso che si possa fare sicuramente meglio rispetto a quello che abbiamo fatto in queste ultime due partite. Questa è una squadra che ha il potenziale per poter far sicuramente di più.Le difficoltà ci sono sempre nell’arco di un campionato, forse è bene che vengano adesso che siamo ancora all’inizio, in modo da poter correre ai ripari. E’ chiaro che questo sistema di gioco ho cominciato a metterlo a punto solo da lunedì e ci vorrà ancora un po’ di tempo per assimilarlo, però i giocatori hanno, secondo me, le caratteristiche per poterlo fare, poi è chiaro che pian pianino ci sarà da mettere a posto qualche cosa, però intanto partiamo con questo modulo e poi vediamo i risultati di domani. Non è escluso che questo modulo possa essere applicato anche in trasferta, diciamo che non ci sono delle preclusioni sotto questo punto di vista, vedremo domani, la risposta alla fine la da il campo ed i risultati si vedono esclusivamente sul rettangolo di gioco”.
“Col Crotone non sarà una partita facile, loro sono particolarmente veloci in fase offensiva, hanno due esterni molto bravi che sono piccoli, rapidi e rognosi, poi sembra che giocherà questo Palmieri che è un francesino, rapido, svelto, che gioca sulla tre quarti e che può creare delle difficoltà. Noi, lì, abbiamo tre baluardi davanti alla difesa e sotto questo punta di vista se la dovranno vedere loro. Noi certe coperture le abbiamo – ha concluso il tecnico del Napoli - quello che mi piacerebbe vedere, da metà campo in avanti qualche soluzione in più rispetto ad altre gare. La formazione sarà quella che ho schierato mercoledì a Marano, col centrocampo composto da Garics a destra, al centro Bogliacino e Dalla Bona e Grava a sinistra.Mai come stavolta amm’a véncere!”