18 Settembre 2006 -- Dopo la deludente prestazione di sabato scorso contro il Piacenza, il Napoli è prontamente chiamato al riscatto nella seconda trasferta consecutiva che lo vedrà impegnato, domani sera alle 20 e 30, contro l’Arezzo dell’ennesimo ex di turno, Antonio Floro Flores. Dal ritiro di Pescia tutti gli azzurri hanno fatto una autocritica censurando il loro comportamento un po’ spavaldo e presuntuoso che ha portato alla prima sconfitta stagionale: “Sabato scorso – ha detto il capitano Francesco Montervino – siamo stati troppo lunghi in campo, la voglia di vincere ci ha portato a sbilanciarci, ma già da domani sera contro l’Arezzo vedrete un altro Napoli, una squadra più umile, più operaia e che corre di più”.
“In serie B – ha detto l’attaccante Cristian Bucchi – quello che conta è la grinta e la determinazione, se non giochi sempre con queste armi rischi di fare brutte figure come è stato per noi sabato. Il Piacenza l’ha messa subito su questo piano ed abbiamo sofferto perchè loro correvano più di noi. Sia ben chiaro che se la squadra ha subito due gol i principali colpevoli siamo noi attaccanti. Infatti, dobbiamo essere noi i primi difensori arretrando a centrocampo per fare filtro. Nella gara di sabato scorso, la voglia di vincere ci ha portato a strafare e alla fine siamo stati punti, ma questa sconfitta ci è stata di lezione e non ripeteremo l’errore”.
Dure parole, ha invece avuto Paolo Cannavaro, per il suo conterraneo Riccio, che dopo aver siglato il gol che ha regalato la prima vittoria in campionato al Piacenza ed aver lungamente baciato la sua maglietta ha dichiarato a fine gara di non sentirsi napoletano: “Ognuno è libero di fare le sue scelte e dire e fare ciò che vuole – ha detto Cannavaro – ma , sinceramente, non capisco l’atteggiamento di Riccio e quella cosa che ha detto di non sentirsi più napoletano. Perché vive da cinque anni a Piacenza? Cosa vuol dire? Anche io sono stato a Parma per tanti anni, ma non per questo ho smesso di essere napoletano e di tifare Napoli. Comunque, si vede che a lui piace la nebbia...”