20 Maggio 2006 -- Sono molti le voci che parlano di una rottura tra società e calciatori sulla ripartizione del premio di promozione. L’attaccante azzurro Calaiò, intervenuto alla trasmissione radiofonica di Radiogol ha cosi dichiarato: “Quando una società da un premio lo si stabilisce all’inizio della stagione – ha sottolineato Calaiò - All’inizio dell’anno non abbiamo messo nero su bianco perché il direttore Marino era stato chiaro, disse che non c’era nessun premio perché dovevamo andare in serie B, dopodichè ci sarebbe stato un aumento di contratto. Per noi è stata una liberazione per averci tolto da questa C1, era il secondo anno di C e un altro anno non se lo poteva permettere nessuno. Era doveroso vincere il campionato e noi abbiamo fatto il nostro dovere”

“Posso dire che di cifre non si è mai parlato- ha continuato l’attaccante azzurro - perché il direttore Marino all’inizio dell’anno disse che raggiunto l’obbiettivo della B, ci sarebbe stato un regalo da parte sua e da parte del presidente, cioè le tre porsche da sorteggiare tra di noi. Noi abbiamo preferito non prendere le porsche perché non ci sembrava giusto accontentare solo due giocatori, dopo aver vinto in campionato col merito di tutti. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, ieri ci siamo salutati, ci ritroveremo il 10 luglio”

L’attaccante azzurro si è poi soffermato a parlare della bufera che sta travolgendo il calcio: “Penso ai ragazzi che seguono il calcio, lo sport più bello nel mondo e sentono queste cose. Per loro non è un buon insegnamento – ha continuato Calaiò - la cosa ideale adesso è fare una bella pulizia. Io mi ritengo fortunato di trovarmi a Napoli con una società pulita. Dalla serie A sono sceso in C1 e rifarei questa scelta, ho ancora tre anni di contratti – ha detto concludendo Calaiò - voglio vincere questa sfida, andare in serie A con il Napoli”.