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Per vincere bisogna saper perdere
Marino illustra le difficoltà del campionato cadetto e confida nel 'supporto compatto del grande pubblico'

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30 Aprile 2006 -- “Il pubblico non è una scoperta a Napoli per la verità perché finiamo questa avventura in C ma dai 45 mila della prima gara con il Cittadella ad oggi con questi 50mila non è che sia cambiato molto. Il pubblico è stato con noi dall’inizio alla fine, da quando siamo partiti in 7 giorni fino ad arrivare al coronamento della volontà di salutare questa categoria.” Così ha esordito il direttore generale del Napoli Pier Paolo Marino , intervenendo al termine dell’ultimo incontro tra Napoli e Frosinone.

“Essere competitivi non significa che siamo sicuri di vincere il campionato ma essere competitivi vuol dire portare avanti quel programma che in cinque anni prevede il Napoli collocato in A.” – ha poi precisato Marino che ha poi successivamente proseguito parlando delle polemiche che ancora travagliano la tifoseria partenopea –“Le basi ci sono e tutti gli elementi e spero pure che con la nuova stagione finiscano anche queste recrudescenze di vecchi polemiche che hanno caratterizzato questi due anni di serie C anche perché il Napoli tornerà a chiamarsi Società sportiva Calcio Napoli e per questo credo che si debba recuperare nell’interezza quella potenzialità di supporto alla squadra e di comportamento che ha sempre caratterizzato il grande pubblico partenopeo. “

Marino ha poi illustrato le difficoltà del prossimo campionato di serie B, evidenziando la necessità di saper superare senza troppe critiche e polemiche eventuali momenti di crisi. “Non dobbiamo lasciarci prendere e dire sempre che la prossima stagione è di passaggio perché la serie B è la categoria in cui il Napoli militava. Inoltre se vediamo, non è che avesse nella ultima gestione molta facilità a vincere il campionato tanto è che se non erro il Napoli ha vinto solo un campionato su cinque. Per questo cercheremo di fare meglio di ciò che hanno fatto gli altri, considerando anche che c’è una promozione in meno e due squadre in più e che per questo le percentuali di promozioni sono molto differenti. Cercheremo comunque, attraverso la continuità tecnica ed attraverso il mantenimento di questa intelaiatura, di rinforzare la squadra in quei settori per renderla competitiva. Dobbiamo però vivere giornata dopo giornata perché segnalo un dato a tutti: l’Atalanta che sta stracciando il campionato in B è prima con 8 sconfitte sul groppone. E’ quindi un campionato dove si vince anche sapendo perdere e per questo non ci deve essere quella solita pressione per cui dopo una sconfitta è tutto sbagliato e dopo una vittoria si è in serie A. Bisogna avere continuità e pazienza così che questo campionato si può vincere anche con 8-10 sconfitte. Magari vince proprio chi nel momento della sconfitta sa leccarsi meglio le ferite.”

Il direttore generale si è infine soffermato sull’ottimo rendimento della squadra in campionato e sulla splendida prestazione di Sosa, autore della rete del pareggio. “Abbiamo perso solo 4 partite in tutta la stagione e soprattutto abbiamo vinto veramente tanto con 6 vittorie in trasferta e 12 in casa. Peccato solo che non sia venuto il record ma il Frosinone era motivatissimo e talvolta diventa difficile trovare gli stimoli .Per fortuna c’era Sosa che voleva fare questo grandissimo gesto di glorificare la maglia numero 10 prima che venisse sospesa dalla storia. Diciamo che forse è stata la motivazione più importante della partita e che ha infatti creato l’azione determinante perché credo che Sosa abbia fatto un gol da antologia.”