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10 Aprile 2006 -- Crolla il muro del riserbo. O, se si vuole, della scaramanzia. Il Napoli che non aveva mai voluto far conti per la promozione cede alla tentazione. Forza del pareggio del Frosinone in casa e del match che il Napoli giocherà domani a Foggia. Messe così le cose, la classifica dice che il Napoli è a +8 e che domani potrebbe avere anche tre punti in più. Il che potrebbe trasformare la successiva gara in casa col Perugia nella partita dell’addio alla C. Nella fuga dall’inferno. Nell’aritmetico ritorno in serie B, magari col facile: con due successi di fila la promozione sarebbe già ufficiale. Diversi risultati, invece, pur lasciando aperto il conto, presupporrebbero calcoli un po’ più complicati. Ci siamo, insomma. I cinque giorni più importanti degli ultimi due anni sono questi. Il Napoli se lo racconta nel ritiro di Castelvolturno. Commenti privati, ma che il Napoli facesse i conti sulle dita non era mai accaduto. Nonostante quel suo solido vantaggio, infatti, non aveva mai voluto correre con la fantasia. Ora, invece, non c’è azzurro che non conti punti e giorni. Lo fa Marino con Reja, lo fa Reja coi suoi giocatori, lo fanno i calciatori tra di loro. Non è euforia pericolosa. È solo la voglia di far presto e di trasformare le ultime partite in passerella. «Brava Pistoiese», dicono gli azzurri. «Quel pari all’ultimo secondo è stata un’emozione». E c’è anche chi offre un’analisi del pari un po’ più approfondita. «Se il Frosinone avesse ancora pensato di poterci raggiungere - commentano a cena i giocatori - non avrebbe giocato con timore a Sassari e non si sarebbe fatto rimontare dalla Pistoiese. Insomma, non avrebbe lasciato quattro punti agli avversari nelle ultime due gare». Morale: «Già da qualche settimana il Frosinone ha cancellato il sogno di giocarsi il campionato nello scontro diretto a fine aprile. Non ci crede più e vuole solo difendere quel secondo posto che sarà un piccolo vantaggio nei play off». Risultati e classifica. E allora non si può prescindere da un’altra riflessione. Brava la Pistoiese a Frosinone, certo, ma bravo anche il Gela che ha impattato a Perugia e tre volte bravi l’Acireale che ha vinto a Pisa e la Massese che ha fatto suo il derby col Grosseto. Effetto di tutto ciò: il Foggia è nei pasticci. Ne hanno discusso anche Marino e Reja. Il rischio dei play out moltiplicherà le motivazioni dei pugliesi, pericolosi già in condizioni di serenità e, stavolta calendario alla mano (oltre al Chieti dovranno poi incrociare Lucchese, Massese e Torres), alle prese con una coda di stagione ad alto rischio. Partita vera, partita ruvida, quindi, quella di domani. Anche di questo parleranno allenatore e squadra dando gli ultimi ritocchi alla preparazione. Foggia e Perugia, allora. Da domani a sabato. Cinque giorni. E al quinto giorno potrebbe diventare storia il primo successo del Napoli rinato. Successo importante, rimasto in gola l’anno scorso, ma pur sempre una tappa di quel «contratto con i napoletani» sottoscritto da De Laurentiis nel settembre del 2004.
FRANCESCO MAROLDA
Fonte: Il Mattino