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03 Gennaio 2006 -- Ha trascorso il Natale a Roma e il Capodanno a Capri. Da oggi, Aurelio De Laurentiis è al lavoro per il primo montaggio del film «Il mio miglior nemico», dove Carlo Verdone e Silvio Muccino mostrano la contrapposizione tra il mondo degli adulti e quello dei giovani. «Mi piacerebbe che anche nel calcio gli adulti, ovvero i più anziani, capissero che bisogna modernizzarsi». Presidente, Sosa e la squadra puntano ad ottenere la promozione anticipata. «Un bel pensiero, ma suggerisco di mantenere un basso profilo: lavoratori umili e concentrati. Purtroppo, alcune disgrazie societarie ci hanno costretto a ripartire dalla C1. Non ci sarà niente da festeggiare sin quando il Napoli non sarà in serie A». Dopo Lacrimini, chi ingaggerete? «Un altro difensore, un jolly come vuole Reja (forse, Puleo, ndr). Abbiamo trattative aperte in Italia e all’estero. Ho piena fiducia in Marino: è il mio generatore di energia positiva, ma anche colui che smorza certi miei entusiasmi. Non cederemo Gianello perché abbiamo bisogno di due portieri di pari valore. Gatti? So che vuole restare con noi. Abbiamo ricevuto offerte di club di A per Pià e Calaiò. Sono incedibili. Il Napoli acquisterà, non venderà». Reja ha detto che vorrebbe allenare il Napoli anche dopo la promozione in serie B. «Ha firmato un biennale con noi, quindi... Lui è il mio Clint Eastwood: è un cow boy non rozzo, ma di classe; è un duro dal cuore tenero. Lo hanno capito anche tutti i calciatori». Roma-Napoli a porte chiuse. C’è chi ha definito questa decisione come una una resa dello Stato. «Ho saputo che Veltroni ha telefonato alla Iervolino per valutare se esistono le condizioni per far sì che il prefetto possa rivedere la sua decisione. Sarebbe bello se un segnale positivo arrivasse dalle due grandi tifoserie. Sarebbe bello se le frange violente fossero emarginate e si potesse assistere ad un derby contraddistinto da sana rivalità, da spirito di appartenenza, ma senza degenerazioni. Se l’Olimpico fosse riaperto, sarebbe una splendida vittoria per entrambe le città». Ciampi ha detto: «Quando vedo il San Paolo pieno, mi chiedo: come mai il Napoli non è in A?». «Lui è un adulto con la mentalità di un giovane: ha capito quello che altri da anni non capiscono o fanno finta di non capire. Lo ringrazio per le sue parole, considerando la caratura dell’uomo. È un padre esemplare che sa gestire i suoi figli, gli italiani. Le sue parole rappresentano un messaggio a chi di dovere: occorre modernizzare il calcio, giocarlo per bacini di utenza. Pochi hanno compreso che le società per azioni devono trarre profitti: certe regole vanno cambiate». Pietro Candela, esperto di media, su «La Gazzetta dello Sport» ha suggerito al calcio di prendere esempio dal cinema. «Negli Stati Uniti nove compagnie cinematografiche si sono create importanti presenze in tutti i maggiori Paesi del mondo, centuplicando i fatturati e tamponando i periodi di crisi. Il calcio deve adeguarsi investendo sui mercati internazionali e sfruttando le moderne tecnologie: dal digitale terrestre ai telefonini. In Italia esistono circa 60 milioni di telefonini! Inoltre, bisogna sfruttare i bacini di utenza: da alcuni calcoli fatti, Napoli ha 15 milioni di tifosi nel mondo e non 6. Milano o Napoli, quindi, non devono misurarsi con club di C2. Basti pensare al dato riportato proprio da ”Il Mattino”: Pisa-Napoli è stata la seconda partita più acquistata su Sky dopo quella del Milan. Il Napoli è un polo di attrazione: fa spettacolo anche in C1. Comunque, i problemi del calcio iniziamo a risolverli ridistribuendo meglio i proventi del Totocalcio. Si pensi soprattutto al calcio: è proprio il calcio che genera tanta ricchezza. A certe età manca la cultura di cavalcare la tigre. Se sei giovane, geneticamente sei forte per puntare su investimenti anche culturali e non solo economici. Se resti su posizioni retrograde, non ti adegui alla vita moderna e resti sconfitto. Bisogna avere un’intelligenza connettiva all’insegna del ”panta rei”. Anche il calcio è un continuo divenire. Il concetto di internazionalizzazione mi esalta. Uno dei miei consulenti è stato e sarà Derrick De Kerckhove, direttore del programma McLuhan di cultura e tecnologia e professore all’università di Toronto». Moggi le ha fatto i complimenti per quanto sta facendo nel Napoli. «Non so se merito i suoi complimenti. Ho grande rispetto di lui per quanto ha fatto in tanti anni di calcio a grandissimi livelli. Sono contento che sia amico e voglia bene al Napoli». L’1 agosto, il Napoli compirà 80 anni. «Nel 2006 festeggeremo gli 80 anni del Napoli ed a seguire i 30 della Filmauro. Sono orgoglioso e felice di essere a capo di queste due società».
VITTORIO RAIO
Fonte: Il Mattino