04 Ottobre 2005 -- L'allenatore è morto all'età di 64 a causa di un infarto che lo ha colto mentre era ospite della trasmissione Gradinata Nord negli studi dell'emittente televisiva privata ligure Primo Canale. Franco Scoglio è stato un allenatore dai mille volti. Partito dalla Sicilia, arrivò ad allenare anche in Africa. Era nato a Lipari, la principale delle isole Eolie, in Sicilia, il 2 maggio 1941. I suoi esordi da allenatore nel 1972, nelle giovanili della Reggina. Negli otto anni seguenti (1973-1981) è passato dalla Gioiese,formazione calabrese, al Messina (con cui esordisce in C),Acireale (D) e nuovamente Reggina (C1). Torna alla Gioiese nella stagione 1981/82 (Interregionale) dove vince il suo primo campionato. Girovaga ancora tra Calabria (Reggina) e Sicilia(Akragas), prima del suo rientro a Messina; e qui guadagna la promozione in serie B (1985/86).Dal 1988 è a Genova,alla guida del Genoa vince il campionato di B e ottiene una brillante salvezza in quello di A.
Dal 1990 al 1998 è un periodo difficile per Scoglio, che non riesce a rimanere su una panchina per una stagione intera. Con risultati (B), Lucchese (B), Pescara (B), Genoa (A), Torino (A), Cosenza(B) e Ancona (B). Nel 1998 tenta l'avventura alla guida della nazionale della Tunisia, con la quale conclude al quarto postola coppa d'Africa 2000. A febbraio del 2001 torna al Genoa,lasciando una Tunisia già lanciata ai Mondiali del 2002. Aiuta il grifone a raggiungere la salvezza, ma l'anno seguente tenta una nuova avventura in Africa: diventa il ct della Libia, con l'obiettivo di raggiungere i Mondiali 2006. La sua unica partita sulla panchina della Libia resta la vittoria ottenuta contro il Congo nella gara di qualificazione alla Coppa d'Africa 2004 (3-2, era l'8/9/02). A dicembre del 2002,il presidente del Napoli Salvatore Naldi, gli affidò l’incarico di allenatore del Napoli. Franco Scoglio sostituisce Franco Colomba, esonerato dopo la sconfitta per 4-0 ad Ascoli. Scoglio rimase alla guida degli azzurri dal 12 dicembre 2002 al 12 marzo 2003.
Riportiamo da notizie di
CalcioNapoli News.it: l'articolo che raccontava del suo esonero
L'addio di Scoglio:
Un epilogo già scritto
Il professore affida ad un comunicato ed ai giornalisti amici il commiato dalla città nella quale avrebbe voluto essere protagonista.
12 Marzo 2003 -- Franco Scoglio ha appreso del suo esonero da una telefonata di Mario Corica, l'ex collaboratore di Naldi che ne aveva caldeggiato l'ingaggio. Se ne va dalla città che aveva sempre sognato di allenare, nella quale avrebbe voluto essere protagonista, ma in cui non è riuscito ad imporre la propria personalità. Forse proprio il modo in cui Scoglio ha dato addio a Napoli apre uno squarcio sulle difficoltà che i modi del professore hanno incontrato nell'ambiente partenopeo: un comunicato ed una serie di dichiarazioni rilasciate solo ai giornalisti amici. Il professore ha pagato una fulminante e rapidissima involuzione tecnico-tattica e psicologica che lo ha portato in meno di un mese da artefice di una mini-resurrezione a trasformarsi in "allenatore nel pallone" al punto da perdere la panchina.
Scoglio, però, ha pagato a carissimo prezzo anche le sue scelte di relazioni pubbliche: i suoi 'favoritismi' tra i giornalisti, con interviste esclusive concesse ad alcuni e negate ad altri gli hanno attirato l'odio di alcuni cronisti sportivi napoletani, il cui peso nella formazione dell'opinione pubblica è stato determinante. Nel suo comunicato Scoglio fa esplicito riferimento a questa situazione: "L'interruzione del rapporto - scrive il professore - mi amareggia soprattutto perchè penso che i risultati e la sconfitta di lunedì sera non sono stati determinanti nella decisione della società. L'epilogo, "artatamente", infatti, era già stato scritto". A Il Mattino ancor più chiaramente spiega di riferirsi al "comportamento prevenuto e precostituito di una parte della stampa", ed alle "mistificazioni" che sono state operate nei suoi confronti. In tal senso, per Scoglio il suo esonero è frutto di "pressioni" cui Naldi per inesperienza non è stato grado di resistere.
Scoglio poi chiama a suo sostegno i nuneri: "Ho guidato il Napoli per 9 gare con un bilancio complessivo di 12 punti: 3 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte. Indubbiamente non è il passo di una squadra che punta alla A ma ceratmente è in linea con l'obiettivo dichiarato al mio arrivo: la permanenza in B". Il professore, si dichiara convinto che "avrebbe salvato il Napoli", ma - si sa - non c'è controprova. Quanto alla gara con la Samp precisa che la formazione blindata del primo tempo era frutto di un progetto diverso: "Avremmo dovuto stancarli nel primo tempo e poi attaccare nella ripresa con l'inserimento di Pasino e Stellone. Purtroppo non ha funzionato". La conclusione è dolce per il presidente, la città, la squadra: "Mi resta un'esperienza umana bellissima, grazie alla tifoseria napoletana, al presidente Naldi ed alla sua famiglia, sempre vicini con signorilità ed affetto. In tutti i casi, un in bocca al lupo alla squadra e, soprattutto, al Napoli".
E’ stata l’ultima panchina sulla quale si è seduto.
Ciao Professore.