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‘Calaiò è come un figlio’
Eddy Reja interviene in difesa degli azzurri e smorza le polemiche su Calaiò.

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27 Settembre 2005 -- Il tecnico azzurro intervenendo in diretta telefonica alla popolare trasmissione Radiogol trasmessa sulle frequenza di RadioKissKiss Napoli, si è detto sorpreso da tante critiche dopo il pareggio con la Pistoiese: "E’ una cosa ridicola, anche se siamo partiti con un pronostico a favore, trovarsi in seconda posizione è normale che ci sia un po’ di pressione. Anche se in due partite abbiamo realizzato due pareggi, comunque abbiamo creato una dozzina di palle gol". Reja, ha poi ammesso il calo di rendimento della squadra: "Adesso forse è il momento che non inquadriamo la porta, nel secondo tempo a Pistoia c’è stato il colpo di testa di Pià, un altro di Maldonado, una conclusione di Montervino, quello di Grieco nella parte finale. Abbiamo avuto delle opportunità di realizzare, ma purtroppo non vediamo la porta, però voglio dire che siamo solo alla quinta giornata di campionato e non penso che si deve parlare con allarmismo".

"Io le mie responsabilità me le sono sempre prese, se le cose non dovessero andare bene, se c’è qualcuno da mettere in discussione, allora quello sono io - ha detto Reja sottolineando le difficoltà che il Napoli si trova ad affrontare - Noi abbiamo giocato bene in coppa Italia perché c’erano squadre che affrontavano il Napoli per giocare la partita e cercare di vincere, quando ci troviamo in queste condizioni, ci esprimiamo al massimo. Quando, invece, troviamo squadre che spezzano il gioco, per noi diventa difficile. Noi vorremmo giocare a calcio, però ti tirano per la maglia, ci sono falli sistematici, lo so questa non è una scusante, ci dobbiamo abituare a questo sistema di gioco".

Parlando poi dell’assetto tattico del Napoli ha aggiunto: "Noi non abbiamo una grande consistenza in fase offensiva sul piano fisico, noi la mettiamo sul piano tecnico. Se vi ricordate l’anno scorso Calaiò sistematicamente veniva preso da due centrali difensivi e la palla ritornava a metà campo, adesso qualche palla in più la teniamo anche rischiando. Ho messo Pià dietro Calaiò in modo che possa entrare più spesso nelle fila del gioco. Sulle ultime due partite cosa si può dire sulla squadra? Ci sono sono state delle contestazioni perchè abbiamo pareggiato ma, sul piano delle opportunità, non tanto del gioco che abbiamo avuto, cosa si può dire alla squadra?. Forse che non trova la conclusione, la concretezza in fase offensiva, solo di questo secondo me possiamo discutere, ma non possiamo dire che la squadra è in condizioni da non poter reggere. In questo momento la squadra sta esprimendo il suo valore e se domenica dovessimo vincere è chiaro che potremmo proiettarci nella posizione alta della classifica".

Parlando poi sulle polemiche suscitate dalla quinta sostituzione di Calaiò in cinque gare e su presunti dissapori fra lui e l'attaccante, ha detto: "Calaiò è come un figlio! Cosa devo pensare che queste polemiche sono state messe fuori ad arte ? Io ho semplicemente detto che domenica non era in buona condizione ma, Calaiò ha fatto una coppa Italia bellissima, ha fatto un inizio campionato facendo tre gol, altri due gli sono stati annullati. Calaiò è uno che finalizza, non tiene su la palla e domenica forse è la prima volta quest’anno che lo ho sostituito perché non aveva un rendimento uguale alle gare precedenti". Il tecnico poi si è giustificato per l'ingresso di Giubilato come attaccante, all'ultimo minuto di gioco, al posto di Capparella: "Diciamo che è stata forse la valutazione della disperazione, ho visto che sei o sette volte davanti non si riusciva a concretizzare, ho cercato di buttare la palla alta. Giubilato è un giocatore fisicamente consistente poteva darci una mano, un paio di spizzicate le ha fatte, poteva reggere all’impatto fisico".