17 Agosto 2005 -- “Non mi sento fregato da Carraro perchè un pò me l'aspettavo. Io non sono stato fregato da Carraro, ma dalla sua non libertà. Carraro non è un uomo libero,perchè mi devo sentire fregato da lui? Mi sono sentito fregato dal sistema. Ecco perchè dico che bisogna cambiare il sistema. Poi, se Carraro ama vivere in questa condizione, da uomo non libero, è un problema che non compete a me ma alla sua coscienza”. E’un De Laurentiis battagliero quello che parla del mancato ripescaggio del Napoli in B, 24 ore dopo la riunione del Consiglio federale.
In un’affollata conferenza stampa all’hotel Quisisana di Capri, il presidente del club azzurro ha rivelato di aver incontrato in maniera informale per due volte a Roma il presidente della Federcalcio. Nella prima occasione, in particolare, alla presenza del direttore generale Pierpaolo Marino e del segretario generale della Lega, Ghirelli, Carraro lo avrebbe rassicurato sulla perentorietà dei termini per i pagamenti di stipendi e contributi ai giocatori, pena l'esclusione dai campionati delle società inadempienti.
“Gli ho fatto delle domande ad alta voce - ha spiegato De Laurentiis - poste non per incastrarlo, ma rivolte ad uno che mi poteva rispondere inequivocabilmente perchè era la massima autorità, la Cassazione del calcio. Se non lo chiedevo a lui, a chi lo dovevo chiedere?”. Carraro, riferisce De Laurentiis, in merito al valore della perentorietà avrebbe risposto che: “ L’Italia è l’unico Paese al mondo dove ci vuole un aggettivo rafforzativo e un avverbio perché altrimenti l’italiano non è comprensibile. Perentorio significa perentorio. Non è dilazionabile “. E chi non ha pagato l'Enpals, l'Inail e le imposte dei calciatori? chiese ancora De Laurentiis a Carraro. “E' fuori “, rispose ancora il presidente della Federcalcio, secondo quanto riferito oggi dal produttore cinematografico.
De Laurentiis incontrò ancora Carraro dopo i pronunciamenti della Coavisoc quando “per salvare probabilmente il Messina non si è più dato peso a questa perentorietà. Gli ho chiesto: che ha fatto questa Coavisoc? Lui mi ha risposto:”E’ che devo fare?”. Insomma, sempre secondo De Laurentiis, la Figc non avrebbe accertato quanto invece il Napoli ritiene assodato avendo presentato documenti che comproverebbero l'effettuazione di pagamenti fuori dai termini stabiliti, sostenendo addirittura la presentazione di dichiarazioni mendaci da parte di club che poi sono stati ripescati.Il presidente del Napoli ha aggiunto di essere rimasto malissimo, dopo aver appreso che uno dei legali della Figc, nel corso di un'intervista precedente al Consiglio federale di ieri, aveva affermato che il Napoli sarebbe rimasto in serie C1 anticipando di fatto deliberazioni di esclusiva competenza dello stesso Consiglio.
De Laurentiis, per nulla rassegnato, ha annunciato quattro iniziative.La prima è la presentazione di un ricorso al Coni chiamato a vigilare sull'osservanza, da parte delle società, delle norme relative ai pagamenti di stipendi e contributi. Contestualmente, il presidente del Napoli punta su un ricorso al Consiglio di Stato. Un dossier sarà inviato sul caso Napoli e sulla vicenda iscrizioni al ministero dei Beni Culturali che ha competenza anche in materia di sport. Infine, una richiesta di parere è stata inviata all'Autorità garante per la concorrenza per accertare se la Figc abbia attuato una disparità tra il Napoli e le altre società.
Fonte:Ansa