|
20 Luglio 2005 -- Il Ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha presentato, al termine dell'incontro con il Presidente della Federcalcio, Franco Carraro, lo schema delle società di calcio debitrici nei confronti dell’Inail. Secondo il Ministro la situazione debitoria verso l'Inail rilevata al 18 luglio 2005, secondo i versamenti effettuati a tutto il 29 giugno e' la seguente: il Cagliari ha un debito di 269 mila euro, il Palermo con 34 mila euro dei quali ha chiesto rateizzazione, la Reggina con 103 mila euro. E inoltre: Torino 316 mila euro; Arezzo 63 mila; Ascoli 109 mila; Avellino 104 mila; Bari 168 mila; Brescia 145 mila; Catania 291 mila; Catanzaro 138 mila; Cesena 175 mila; Crotone 28 mila; Genoa 121 mila; Perugia 659 mila; Pescara 147 mila; Piacenza 36 mila; Salernitana 218 mila; Treviso 81 mila; Vicenza 101 mila; Benevento 279 mila; Cremonese 291 mila; Mantova 20 mila; Padova 119 mila; Pavia 86 mila; Pisa 19 mila; Reggiana 259 mila; Sambenedettese 240 mila; Spal 323 mila; Spezia 232 mila; Teramo 223 mila.
Il totale raggiunto, a parte le societa' gia' fallite, e' di oltre 5 milioni di euro I debiti vanno dai 19.000 euro del Pisa ai 659.000 del Perugia. “Debiti -ha spiegato Maroni- che non sono particolarmente esosi e per questo abbiamo deciso di non intervenire. Ma non è escluso, come Ministero, di ricorrere al Tar come parte terza, perché vengano accolti -spiega Maroni- i requisiti chiesti dal Napoli calcio. Carraro mi ha garantito che le 17 squadre non in regola al 15 luglio sono state tutte escluse dai campionati”– ha dichiarato Maroni, ma ha anche aggiunto con una piccola nota polemica che: “La federcalcio aveva stabilito che il versamento o la rateizzazione dei contributi Inps e Enpals avevano come termine perentorio il 30 giugno. Ora secondo noi e secondo il Napoli in questo termine dovevano essere inseriti anche i contributi Inail. Al 30 giugno risultavano all'ente Enpals 43 squadre non in regola, ma molte sono state ammesse a regolarizzare dalla Coavisoc al 12 luglio, mentre le regole erano diverse. Aver spostato il termine dal 30 giugno al 12 luglio ha creato evidentemente delle disparità e secondo me anche in questo caso è possibile che vengano presentati dei ricorsi”.
“Secondo me il Napoli ha qualche ragione nell'interpretazione di una regola che la Figc giudica in modo differente – ha aggiunto il ministro- i contributi all'Inail delle società di calcio sono a tutti gli effetti dei contributi previdenziali, non assistenziali come è invece l’opinione della Federcalcio, allora i ricorsi presentati dal Napoli Calcio contro la posizione di altre società in merito alle iscrizioni ai prossimi campionati sono fondati”. Il Napoli calcio aveva nei giorni scorsi presentato ben 10 ricorsi contro altre società alla Camera di Conciliazione Arbitrale del Coni, soprattutto in merito alle posizioni previdenziali degli altri club. Quindi, secondo la posizione del ministero, la sorte dei ricorsi del Napoli e delle altre pendenze relative ai contribuiti Inail, passa nella mani del Tar e del Consiglio di Stato.
''Non faccio il tifo per il Napoli - ha poi aggiunto sorridendo il ministro leghista - anche se ritengo Maradona il più grande giocatore di tutti i tempi, così come ricordo che il mio Milan vinse uno scudetto proprio a Napoli. Ma se il Napoli calcio dovesse vincere i ricorsi che ha presentato io sarei contento perchè è mio dovere stare dalla parte degli enti''.