19 Luglio 2005 -- La possibile iscrizione alla serie B del Napoli passa per l'interpretazione di una norma. Il ricorso presentato dalla societa' partenopea alla Camera di conciliazione del Coni contro 10 club (Arezzo, Brescia, Catania, Triestina, Piacenza, Ascoli, Mantova, Crotone, Pescara e Vicenza) verte sui requisiti che le squadre devono possedere per iscriversi ai rispettivi campionati. Lo ha spiegato a Roma in una conferenza-stampa il legale della società partenopea Eduardo Chiacchio. La norma da interpretare e' contenuta nel comunicato ufficiale 189/A della Figc e prevede che per completare le iscrizioni, le societa' devono dimostrare l'avvenuto pagamento dei debiti verso l'erario e degli oneri previdenziali e sociali.
E proprio su questo punto si basa il motivo del ricorso: "Si tratta di un elemento strettamente giuridico - ha spiegato l'avvocato Chiacchio - A nostro avviso, i club da noi citati, non sono in regola nei versamenti Inail dalla stagione 2000/2001 a quella 2004/2005. Si tratta di cifre che variano dalla decine alle centinaia di migliaia di euro, a seconda delle società. Qui nasce la questione. Per la Figc, tali versamenti sono di natura assicurativa, quindi non determinanti per l'iscrizione, per noi sono di natura previdenziale. Quindi, proprio secondo il comunicato 189/A della Figc, il loro mancato versamento implica l'esclusione dal campionato". Nel ricorso presentato avverso l'iscrizione dei 10 club, il Napoli chiede anche l'ammissione alla B come club in sovrannumero o l'allargamento del torneo a 24 squadre.
Inoltre e' stato richiesto un parere interpretativo sulle norme sui ripescaggi, su cui dovra' pronunciarsi la Corte federale. "A sostegno della tesi interpretativa del club ci sono leggi e sentenze - aggiunge Michele Santoni, avvocato del team di legali del Napoli - Si va dalla Costituzione alla Cassazione, per questo motivo siamo fiduciosi di spuntarla, anche se i tempi non saranno brevi". I club citati dal Napoli hanno tempo fino a domani per presentare le proprie memorie. L'avvocato Eduardo Chiacchio ha poi aggiunto: "Non c'e' nessuna ripicca nei confronti delle dieci squadre verso le quali abbiamo presentato dei ricorsi. La Covisoc ha svolto un buon lavoro, ma c'e' un elemento contestabile, analizzando le documentazioni di alcune società. I debiti, anche se minimi, andavano onorati nei tempi stabiliti".