08 Giugno 2005 -- Ieri pomeriggio il Napoli ha ripreso la preparazione a Marano per preparare la gara di andata della finale play-off che vedrà la squadra di Reja impegnata nello scontro contro ‘i cugini’ dell’Avellino di Oddo: “Comincia una settimana come sono iniziate le ultime due, siamo in finale play-off, abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo meritatamente – ha detto Reja ai taccuini dei numerosi cronisti – Abbiamo dimostrato una crescita della squadra specie sotto il punto di vista della mentalità e dell’aggressività giusta”. Ritornando sulla gara vinta con la Samb domenica scorsa ha poi detto: “Abbiamo tenuto a braccetto la serenità, siamo partiti col piede giusto perché avevo chiesto alla squadra di partire immediatamente perché non potevamo stare ad aspettare l’iniziativa della Sambenedettese, dovevamo chiudere nel primo tempo e così è stato. Adesso ci aspetta questa finale con l’Avellino. La mia e quella di Oddo sono due squadre quasi alla pari: loro sono sempre stati nei primi posti della classifica, noi abbiamo avuto un ottimo rendimento soprattutto nel girone di ritorno”.

“E’ un peccato che si affrontino due squadre della stessa regione – ha proseguito il tecnico del Napoli - poiché meriterebbero tutte e due di approdare in serie B, purtroppo lo sport è anche questo. L’Avellino è una squadra esperta, sa quello che vuole, concede poco magari dal punto di vista spettacolare ma, se sbagli, sta lì pronta a fregarti. Ci vuole attenzione, soprattutto in difesa, così come abbiamo fatto domenica, dove sia Giubilato che Accursi, ma in generale i quattro sulla linea difensiva, hanno dimostrato che sul piano difensivo siamo migliorati – ha detto Reja lasciando intendere che per domenica prossima la linea difensiva resterà invariata - Non abbiamo concesso niente, a parte un paio di confusioni fuori aria della Sambenedettese. Anche a metà campo abbiamo fatto progressi assumendo la mentalità giusta per interpretare le gare”. Il tecnico friulano, elogiando il pubblico napoletano, ha poi preso la palla al balzo per una ramanzina ‘indiretta’ a qualche suo giocatore: “Eravamo caricati a mille, sembrava che la squadra volasse, anzi dovrei fare un rimprovero al pubblico perché a forza di caricare la squadra, qualcuno ha speso qualche energia in più, soprattutto nel secondo tempo che non serviva, bastava far girare la palla, mentre qualcuno si è messo a cercare gloria. Capisco che i ragazzi quando c’è gente che ti trascina si esaltano ma, si poteva rallentare un pochino il ritmo e risparmiare un po’ di energia che ne avremo bisogno domenica”.

Domenica prossima, contro l’Avellino, Reja dovrà fare a meno dello squalificato Ignoffo e degli infortunati Scarlato e Fontana (ieri Corrent ha svolto lavoro differenziato ma il centrocampista azzurro sarà a disposizione per la gara) ma almeno per il momento il tecnico ancora non ha deciso se rischiarare la stessa squadra che ha battuto la Sambenedettese per 2 a 0: “Ad inizio settimana non mi pongo mai problemi di formazione. Debbo prima vedere come si comportano i ragazzi durante la settimana, soprattutto le condizioni, perché mi interessa sia la parte fisica che la parte mentale. Certo, terrò considerazione di quello che abbiamo fatto domenica, cioè dei giocatori che hanno giocato. Ma c’è il fatto che giochiamo in casa e loro sicuramente cercheranno di chiudersi, di non farci giocare, quindi dovrò trovare delle soluzioni dal punto di vista tecnico. Dovrò valutare le condizioni non so, di Gatti, Consonni, che sono giocatori che stanno nella parte centrale del campo. Con l’Avellino bisogna fare la partita, bisogna avere qualche carta in più, soprattutto sul piano del gioco. Dovremo avere iniziative su questo punto di vista, dovrò vedere e valutare attentamente in settimana poi farò delle scelte. Quando si affrontano due squadre con moduli simili – ha detto in conclusione Reja - è chiaro che chi è nella migliore condizione prevale: l’Avellino ha giocatori che se sono in buone condizioni ti possono mettere in difficoltà, noi nelle ultime gare abbiamo finalizzato al massimo, dobbiamo vincere al S. Paolo”.