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Prima la rabbia, poi la gioia!
Il Napoli in dieci acciuffa il pareggio al 92' dopo che l'arbitro non aveva visto il gol di Sosa.

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29 Maggio 2005 -- Si è conclusa con un pareggio per uno a uno l'andata di semifinale dei play-off tra Sambenedettese e Napoli. E' stata una gara ricca di emozioni per i tanti episodi occorsi, in primis la rete non vista dall'arbitro Damato protagonista in negativo insieme al suo assistente di linea anche per un gol annullato a Pià per un fuorigioco che è parso inesistente. Comunque andiamo con ordine nella ricostruzione della gara. A dispetto di quanto annunciato alla vigilia, Reja decide di mandare subito in campo Abate al posto di Capparella, con Giubilato che prende il posto di Scarlato ancora infortunato.

Il Napoli appare subito timoroso e teso e sembra voler gestire la palla per portare a casa un pareggio, mentre la Sambenedettese priva di ansia da risultato, dopo una fase iniziale di studio comincia a far girar palla e ad alzare il suo baricentro per cercare di prendere gli azzurri in velocità. Leon recuperato proprio all'ultimo momento è in gran vena così come Bogliacino e Martini che più di una volta sfuggono ai loro rispettivi marcatori mettendo in ansia la retroguardia azzurra come al 09' quando Gigarini lancia per Martini il cui tiro a tu per tu con Gianello viene deviato dal portiere, ma intanto l'arbitro aveva già fischiato la posizione di fuorigioco. Al 12' grandissimo recupero di Bonomi su Martini che rimedia così all'errore di Giubilato che aveva innescato il contropiede della Samb. Al 27' rischia grosso il Napoli quando Martini si presenta in area dalla destra a tu per tu con Gianello che riesce a rallentare il suo diagonale, ma non a trattenerlo, poi Grava evita la rete recuperando palla, ma poi la porta troppo finendo con restituirla a Martini che da posizione molto angolata per poco non fa gol.

Ma la rete dei padroni di casa è solo rinviata di qualche minuto, infatti al 30' Bogliacino si invola verso la porta azzurra e dopo aver trovato il varco fra due difensori del Napoli e dopo averli portati fuori tempo con un paio di finte, dal limite lascia partire un tiro imprendibile che si insacca alle spalle di Gianello. Il Napoli, mai in partita, prova a reagire ma fino alla fine della gara non riuscirà mai a rendersi pericoloso nè tanto meno a calciare verso la porta difesa dall'ex portiere azzurro Franco Mancini. Così si va negli spogliatoi con un Reja incavolato nero. Il tecnico alla ripresa della gara manda subito dentro Sosa al posto di Calaiò lasciato troppo solo e mai servito per potersi rendersi pericoloso nel primo tempo e poi aggiusta la difesa con l'inserimento di Accursi al posto del lento e distratto Giubilato ma, soprattutto, Reja, riesce a far scendere in campo un Napoli con una mentalità diversa, oltre che più determinato.

Dopo un paio di tentativi di triangolazione tra Sosa e Pià non conclusisi per poco e dopo qualche sterile tentativo di Abate con un tiro dal limite arriva l'episodio che fa andare su tutte le furie gli azzurri, la panchina ed il direttore Marino, oltre che le migliaia di supporters che seguono gli azzurri dal campo e dalla TV: è il 10' quando Sosa, servito in area, si gira e scaglia un tiro potente che Mancini non trattiene e la palla entra in porta, ma poi il portiere della Samb lo recupera e lo rimette in campo ed incredibilmente l'arbitro ed il suo assistente di linea, in posizione evidentemente non favorevole, non concedono il gol anche se i vari replay dimostrano immediatamente come il pallone fosse entrato. Al 15' ci riprova Sosa con un tiro dal limite potente ma centrale che Mancini blocca senza problemi. Al 19' Accursi interviene sul rinvio di Mancini recuperando palla e servendo così Pià che sta per mettere in gol a porta sguarnita, ma Mancini resta a terra e l'arbitro Damato di Barletta fischia una punizione per un presunto fallo sul portiere, che in realtà non sembra esserci.

Ma la sagra degli errori continua e così al 23' una triangolazione tra Sosa e Pià, conclusasi con la rete del brasiliano viene fermata per un fuorigioco che, ancora una volta, al replay sembra non esserci. Il Napoli è innervosito per i gol non dati, i giocatori della Samb cercano di recuperare tempo prezioso restando a lungo a terra negli scontri di gioco, in campo si cominciano ad accendere gli animi e l'arbitro ha non poche difficoltà a tenere in pugno la gara. Al 28' la Samb va al raddoppio ma dopo che Bogliacino si era aggiustato il pallone con la mano, dunque il gol non è valida e si resta sull'uno a zero per i padroni di casa. Reja toglie Abate autore di una prova opaca ed innesta Capparella. Al 36' Pià mette in rete su spizzicata di testa di Sosa, ma stavolta il brasiliano è effettivamente in posizione di fuorigioco. Il Napoli continua a spingere ma senza risultati, così si arriva al 44' quando Damato espelle Ignoffo: il difensore del Napoli mette le mani in faccia a Taccucci che cade a terra accentuando la spinta e così l'arbitro lo manda anzi tempo negli spogliatoi. Il quarto uomo segnala 5 minuti di recupero, siamo al 45' e Damato si erge ancora una volta a protagonista espellendo anche Reja per proteste. La gara sembra segnata, ma il Napoli, nonostante l'inferiorità numerica non molla e così al 47' arriva il primo gol con la maglietta azzurra (per l'occasione bianca, ndr) di Capparella che su traversone dalla destra di Sosa, in una specie di scivolata colpisce di destro mandando una palla maligna alle spalle di Mancini immobile: è l'uno a uno!

La gara finirà poi, dopo i 5 minuti di recupero, con gli uomini di Reja che vanno a festeggiare sotto la curva dei sostenitori azzurri regalando maglietta, pantaloncini e quant'altro ritornando così negli spogliati con le sole mutande. In conclusione possiamo dire che è stato un Napoli bello a metà, un Napoli che come accade da un po' di tempo a questa parte, regala sempre il primo tempo agli avversari, un Napoli che ha bisogno prima di prenderle per poi reagire. Per oggi va bene così, considerando anche l'arbitraggio scandaloso di Damato e del suo assistente di linea, ma per il futuro le cose devono cambiare, perchè non si può rischiare ogni partita fino all'ultimo secondo di recupero.