18 Settembre 2002 -- L'intervista pubblicata sia sulle pagine campane della Gazzetta dello Sport sia su Cronache di Napoli contiene un annuncio clamoroso, ma non inaspettato: Salvatore Naldi sta per ricevere da Corbelli una raccomandata con la richiesta di convocazione dell'assemblea dei soci.

"Sono ancora io il proprietario del 60% del Napoli. Salvatore Naldi è presidente perchè l'ho nominato io". Questo il proclama di Giorgio Corbelli, che minaccia la convocazione di un'assemblea dei soci nella quale revocare le cariche (e conseguente cambio presidente e consiglio di amministrazione) e rientrare al comando del Napoli.
Naldi avrebbe otto giorni di tempo per convocare l'assemblea, oppure - spiega Corbelli - "sarà il Tribunale a cui ricorrerò a farlo, come atto dovuto".

E poi, cosa farà Corbelli quando tornasse al timone della Ssc Napoli? Sicuramente nulla che lo leghi alla vicenda sportiva dei colori azzurri: il patron di Telemarket, infatti, chiederebbe al Mediocredito una proroga del pagamento dei 30 milioni di Euro e poi riaprirebbe le trattative per la cessione del Napoli al miglior offerente.

Questo lo scenario tratteggiato dall'imprenditore bresciano nel caso in cui Salvatore Naldi non dovesse ottemperare ai pagamenti nei confronti di Mediocredito che costituiscono il cuore dell'affare che ha portato l'imprenditore posillipino alla guida del Napoli.

Lo stesso Corbelli, però, sembra essere convinto (o quantomeno lo spera) che non si debba arrivare a questa incredibile conclusione: "Non credo - dice - che voglia perdere tutte le anticipazioni fatte, per non sborsare 30 milioni di euro".

Ma allora perchè finora non ha pagato? "Naldi ha fatto il Giuggione, mi ha preso in giro" risponde Corbelli per il quale sono prive di fondamento le notizie fatte circolare da ambienti vicini all'attuale presidente del Napoli, per il quale nei conti societari vi sarebbero delle 'sorprese' inaspettate. "Questa è la balla più clamorosa che avrebbe mai potuto inventarsi" replica l'imprenditore coi baffi che ribadisce: "Ho venduto il Napoli alle mie condizioni, nel bilancio non c'è nulla di più".

Poi l'ultimatum: "La prima rata di 7.5 milioni di euro è scaduta a fine giugno. Se entro la fine del mese, non provvederà, si potrà avere un quadro preciso delle cose come stanno".