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16 Febbraio 2005 -- Nel corso della puntata odierna della popolare trasmissione radiofonica ‘RadioGoal’, il ds del Napoli, Pier Paolo Marino è ritornato, in una lunga intervista sul derby tra Avellino e Napoli: “Ho sentito dire tante cose dopo il derby con l’Avelino – ha detto Marino - Ho sentito tanti dirigenti parlare, dare le proprie chiavi di lettura alla vittoria dell’Avellino. Molti in chiave personale, molti in chiave di presunti ‘progetti’, addirittura di ‘ballerine’ in campo, piuttosto che di calciatori. Io dico semplicemente lasciamo questo derby agli annali come un derby giocato nelle condizioni che hanno esaltato lo spirito che negli anni è stato sempre quello dell’Avellino, cioè di battersi sempre su terreni fangosi, con cuore leonino. Credo che l’Avellino abbia meritato decisamente grazie al lavoro di questi giocatori che sono stati assemblati questa estate, abbia dimostrato di essere una grande squadra di categoria e mi ha dato ragione, perché avevo detto in settimana che, per caratteristiche tecniche, questo Rimini, lo vedevo come un avversario che deve essere messo ‘sotto’ dal Napoli, quindi poiché devo dire che abbiamo messo sotto l’Avellino molto più di quello che mi aspettavo nella partita di domenica, ecco che possiamo tranquillamente mettere ‘sotto’ anche il Rimini. Posso dire che abbiamo messo sotto l’Avellino domenica scorsa, poichè abbiamo perso su due episodi che comunque hanno decretato il verdetto del campo fra le due squadre che si sono affrontate e che alla fine si sono strette la mano, non diamo chiave di lettura che sono diverse da questa”.
“Sono molto contento che l’Avellino abbia recuperato dei punti nella propria classifica contro il Rimini e mi auguro che questa lotta tra Rimini ed Avellino duri fino all’ultima giornata, di modo che ci porterà ai play-off finali una delle due contendenti al primo posto logore e stanche, play-off in cui il Napoli ci sarà certamente. Non voglio rispondere, poi – continua Marino - a chi ha detto di aver visto una squadra di ballerine, è inutile parlarne perché, sicuramente, il Napoli non lo è, e, lo dimostreremo sul campo. Chi lo ha detto, io spero che sia già in B, ma non è un bel complimento che ha fatto a questa squadra, il Napoli è una squadra di uomini veri, uomini forti e che si è piegato all’Avellino solo per due casualità. Mi riferisco, in particolare a quanti hanno detto che ci siamo lamentati del gioco duro. A questi signori, dico, attenzione, non ci siamo lamentati del gioco duro, perchè il gioco duro lo abbiamo applicato anche noi, basta guardare la reazione di Scarlato al fallo di Biancolino. Noi, ci siamo lamentati dei regolamenti che non sono stati applicati: quando i falli arrivano da dietro ripetutamente, quando vengono toccati i giocatori in faccia con le mani, ci deve essere l’espulsione. Questo è accaduto sia nei confronti di Capparella, sia nei confronti di Scarlato, che a sua volta andava espulso anche lui. Quindi fin dai primi minuti è stato concesso di mettere la gara in una condizione di ‘corpo a corpo’ che, sicuramente, ha penalizzato i valori tecnici del Napoli. Aggiungo che se l’arbitro avesse espulso i due protagonisti dell’episodio iniziale, sicuramente avrebbe messo la gara su un binario più consone ad un impegno come un derby. Di sicuro, io, in qualità di ex arbitro non avrei consentito il comportamento tenuto da Ametrano nei confronti di Capparella, sinceramente non è stato bello da vedere, siamo andati avanti con falli che non erano regolamentari”.
Il direttore sportivo ha poi definitivamente chiuso la questione, indirizzando l’intervista su altri binari: “Ora concentriamoci sulla prossima gara di campionato, dobbiamo fare ancora tante vittorie e prepararci alle quattro partite dei play-off.. La squadra che abbiamo fatto a mercato aperto, tenendo presente che comunque il mercato di gennaio non è quello di giugno, ha guadagnato subito con autorità la posizione play-off. Io sono soddisfatto ma, soprattutto, al di là di quelli che possono essere stati gli errori che ognuno che opera commette e che deve riconoscere e che sono all’ordine del giorno, io credo che si sono fatte più cose buone che cattive e la cosa di cui sono più contento è l’entusiasmo ritrovato della gente e la persona di De Laurentiis, che è una persona sui cui non ho sbagliato a puntare quando mi ha chiamato e su cui non hanno sbagliato a puntare il popolo dei napoletani. Con questo presidente bisogna ragionare a medio-lungo periodo, perché oggi, il Napoli, ha una certezza gestionale, una programmazione, una garanzia di futuro che prima non aveva, era una continua rincorsa a superare problemi di pecunearità. Credo che i risultati verranno logicamente come sono venuti dappertutto. In questi giorni si è parlato molto del mio amico Zamparini, anche Zamparini il primo anno che è andato a Palermo non ha centrato la seria A, però dopo nel tempo non solo è arrivato alla serie A, ma adesso è anche in zona UEFA. Con De Laurentiis i risultati verranno matematicamente, su questo si può firmare qualsiasi tipo di assegno. Certo, parlare ora di Europa mentre siamo in serie C, qualcuno potrebbe ironizzare sopra, per cui io preferisco rimanere con i piedi per terra e dire che sicuramente con De Laurentiis, il Napoli, non solo ha un futuro garantito, ma ritornerà ad essere quella stella europea che aveva caratterizzato l’epoca d’oro del Napoli a cui spero di aver dato un piccolo contributo”.