03 Dicembre 2004 -- E' stata fissata per il 7 aprile del 2005 la prossima udienza di opposizione al fallimento della Societa' Sportiva Calcio Napoli. L'appuntamento di questa mattina, alla presenza del giudice delegato al fallimento Paolo Celentano, e' servito per la costituzione delle parti e per la presentazione delle memorie difensive. A difendere e appresentare l'ex presidente azzurro, Salvatore Naldi, c'erano gli avvocati Massimo di Lauro, Michele Chianese, Antonio Maiella e Vincenzo Sparano. A sostenere le ragioni della curatela fallimentare il professor Raffaele Caprioli mentre per l'Italstage, che insieme all'Airon Jet presento' le prime istanze di fallimento, il legale Raffale Locantore.
La sentenza di fallimento del club che aveva sede nel Centro Paradiso di Soccavo e' stata pronunciata il 30 luglio scorso e depositata il 2 agosto. "La Societa' Sportiva Calcio Napoli - si legge nell'atto di opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento - contesta il giudizio negativo del tribunale sull'irreversibilita' dell'insolvenza della sua impresa perche' lo stato di insolvenza nel quale e' venuto a trovarsi non era irreversibile ma bensi' destinato a cessare mediante l'operazione del fitto del ramo d'azienda alla Napoli Sportiva Spa e le ulteriori iniziative prospettate nel corso della istruttoria prefallimentare". Inoltre viene contestato il fatto che "l'attivo del club ammonterebbe a poche migliaia di euro dovendo considerare il valore del complesso immobiliare di Marianella nonche' i crediti da riscuotere e l'attivo realizzabile proprio dal fitto d'azienda, il tutto per un totale di circa 60 milioni di euro".
"Per quanto riguarda il passivo - si legge ancora - si ricorda che per il debito verso l'erario, pari a complessivi 28,8 milioni di euro, l'amministratore unico, Paolo Bellamio, aveva presentato all'Agenzia delle Entrate un'istanza di transazione. Per altri debiti erano in corso transazioni". Da parte sua il legale della curatela, il professor Caprioli, parla invece di insolvenza irreversibile della societa' partenopea. "Il 3 giugno scorso - si legge nella nota presentata oggi - il dottor Salvatore Naldi, in qualita' di presidente della societa', presentava al tribunale di Napoli l'istanza per l'accertamento dello stato di scioglimento della societa' e di nomina del liquidatore, adducendo a motivo della domanda principalmente la impossibilita' di funzionamento dell'assemblea e riduzione oltre il minimo del capitale sociale. Ad essa seguiva, il 4 giugno 2004, denuncia al tribunale presentata dai componenti del collegio sindacale, con cui si esponevano fatti manifestativi di irregolarita' tali da comprometterei diritti di soci, creditori e/o terzi in genere".
Secondo Caprioli "per quanto riguarda il debito erariale, in atto esiste solo la nota dell'Agenzia delle Entrate con cui si attesta che la societa' ha presentato istanza ma questo non lascia presagire il sicuro accoglimento ne' puo indurre a previsioni circa i tempi della controversia. Il risanamento e' da considerare definitivamente irrealizzabile, dopo che il Consiglio federale della Figc, nella riunione del 27 luglio 2004, aveva deliberato di respingere il ricorso del club azzurro e, conseguentemente di disporre la non ammissione dello stesso al campionato di serie B". Il professore di diritto privato ne ha anche per il contratto di fitto stipulato con la Napoli Sportiva di Luciano Gaucci, un contratto che, a suo dire, non avrebbe fatto atto che prolungare l'insolvenza della societa' aggravandone la crisi, il cui esito sarebbe dipeso dall'arbitrio dell'affittuario. Da parte di Naldi solo un commento: "In questo momento sono lontano dal calcio".(FONTE ANSA).