23 Settembre 2004 -- "Dobbiamo partire subito con la sesta marcia, abbiamo bisogno di far capire al pubblico che questo è un gruppo che vuole essere di passaggio in serie C. Quindi se noi partiamo bene il pubblico poi farà il resto". A suonare la carica alla vigilia dell'inizio del campionato 2004/2005 per il Napoli di De Laurentiis è il centrocampista Francesco Montervino, l'unico insieme a Montesanto a sopravvivere alla 'disfatta' della SSC Napoli e a fare da legame con il passato. "La gente deve tornare allo stadio perché questo è un altro anno. E’ un anno in cui ci sarà la rinascita del Napoli - ha affermato Montervino - E la rinascita non si può fare solo con la squadra, ci deve essere tutto lo stadio, tutto il pubblico, tutta la città. Tutti insieme dobbiamo fare quadrato per cercare di portare il Napoli dove veramente gli compete".
Montervino viene indicato da molti come il possibile nuovo capitano del Napoli: "Fare il capitano? Sarebbe una cosa che mi riempirebbe di gioia. Sapere che la gente in questo momento mi apprezza tantissimo e che vorrebbe che io facessi il capitano è veramente bello. E’ una cosa che tutti da ragazzi abbiamo sempre sognato, però in questo momento quello che occorre è avere non tanto una persona che rappresenta la squadra, ma quanto un gruppo che rappresenta la città. Quindi, è quello che si sta formando adesso qui, a Paestum, la cosa più importante".
"Ancora non abbiamo deciso chi sarà uil capitano - prosegue Montervino - sicuramente siamo tre o quattro candidati, adesso bisogna aspettare che la squadra decida, sicuramente domani (oggi, per chi legge) qualcuno scenderà in campo con la fascia da capitano. Ovviamente spero di essere io, perché, ripeto, è una cosa che mi riempirebbe di gioia. Però ripeto anche che in questo momento è importante anche creare un bel gruppo. Diciamo che allo stato attuale c’è un bel mix: ci sono giovani e meno giovani, non vecchi, perché vecchi quest’anno non ce ne sono. Riepto, è un bel mix, si sta creando un gruppo compatto, serio, che già si stà calando in questa nuova realtà e non è facile adattarsi".
Montervino ha poi concluso la sua intervista parlando della condizione della squadra ed intervenedo sulla forma di protesta dei gruppi di tifosi organizzati che domenica hanno deciso di non appendere striscioni allo stadio: "Devo essere sincero - ha detto il centrocampista azzurro - pensavo che dal punto di vista tecnico la squadra fosse un attimino più indietro, invece già da domenica, nella prima partita amichevole ho visto delle buone giocate, anche da parte di giocatori appena arrivati. Diciamo che stiamo indietro rispetto alle altre squadre dal punto di vista fisico e dell'amalgama, ma siamo un passo avanti rispetto al nostro ruolino di marcia. Per quanto riguarda lo stadio senza striscioni posso dire che è come se lo stadio fosse vuoto. Però io credo nel buon senso del pubblico napoletano, che in tante circostanze ha fatto sì che questa squadra arrivasse a certi obbiettivi e perciò lancio un appello a tutti i tifosi, a tutti i gruppi organizzati affinchè chiudano un occhio a tutte le questioni che sono successe in questa estate. Ora è il momento di stare intorno a questa squadra".