09 Settembre 2004 -- Da stasera č ufficiale: Giampiero Ventura, nato a Genova il 14 gennaio 1948 (56 anni,ndr), č il nuovo allenatore del Napoli. L'accordo č stato raggiunto dopo un lungo colloquio con il neo direttore, Pierpaolo Marino. Ventura, sarā presentato domani alle ore 16 all'Hotel Excelsior. Nel corso della conferenza stampa a cui parteciperā anche il nuovo patron azzurro, Aurelio De Laurentis, saranno illustrati anche i programmi e gli obiettivi della Napoli Soccer. Sempre nella giornata di domani Aurelio De Laurentiis si recherā a CastelCapuano per apporre la firma definitiva al contratto di acquisto della societā partenopea.
"Sono felice, orgoglioso e stimolato al 100% dall'esperienza Napoli", queste sono state le prime dichiarazioni del neo allenatore azzurro. Come si legge dal suo sito ufficiale, Ventura "si diploma ragioniere mentre gioca in quella squadra che lui stesso ammette essere stata la sua compagna fedele, la Sampdoria. Decide quindi di frequentare l'ISEF di Milano continuando a dare calci al pallone e lavorando nelle palestre. Ma il suo destino non era quello di diventare un calciatore famoso - suo massimo traguardo la serie C - anche se il rettangolo verde lui lo ha nel sangue.
Eccolo quindi allenatore a soli 25 anni a causa di un grande infortunio subito alla schiena che non gli permette di continuare a giocare ma che gli da' la possibilitā di iniziare questa nuova attivitā esattamente da dove era partito come giocatore: il settore giovanile della Sampdoria dagli esordienti agli allievi, dalla primavera alla prima squadra come preparatore atletico e allenatore in 2a. Alla Samp conosce due persone che incidono sulla sua formazione: Paolo Mantovani e Claudio Nassi. Esce dalla Sampdoria ed inizia a camminare da solo partendo dal basso Albenga, Rapallo, Entella, Spezia, Centese ma con il passare del tempo si rende conto che "allenava" ma non "faceva l'allenatore". A Pistoia trova un presidente Maltinti ed un giovane direttore sportivo Borgo che volevano portare a termine un'impresa; ricostruire una societā che aveva vissuto la serie A ma poi decaduta fino ai dilettanti.
E' proprio a Pistoia che inizia a "fare l'allenatore" nel senso che inizia a dare qualcosa di veramente suo, solo suo, creando il gioco ed organizzando la squadra. Non per caso inizia a vincere, a ricostruire ed a lanciare giocatori. Negli anni successivi incontra altri presidenti (Zamparini, Semeraro, Moroni, Cellino) e dirigenti con i quali stabilisce sempre un rapporto di massima fiducia e di chiarezza sugli obiettivi, presupposti che gli permettono di continuare a "fare l'allenatore". Arriva anche il momento di rientrare a Genova, voluto fortemente nella "sua" Samp dal presidente Enrico Mantovani ma alla fine gli manca un punto alla promozione e peggio ancora i presupposti per continuare un lavoro che aveva rispettato obiettivi e aspettative.
Tra i risultati di Ventura oltre ai campionati vinti, tra cui negli ultimi anni alcuni clamorosi come la doppia promozione in 2 anni a Lecce dalla C alla A o la promozione in A con il Cagliari e la successiva salvezza anticipata in A, vi č il lancio e la ricostruzione di moltissimi calciatori da Zebina a Muzzi, da Vasari ad O'Neill; la capacitā di lavorare con la societā per produrre attivo nei bilanci triplicando il valore dei giocatori stessi; il riportare il pubblico allo stadio, da 1.000 tifosi al suo arrivo a Lecce ai 40.000 alla sua partenza, dalla delusione dello spareggio perso a Napoli all'entusiasmo dei 45.000 del suo addio al Cagliari, ultima squadra in cui ha lavorato lo scorso campionato prima di essere esonerato".