07 Settembre 2004 -- Diego Maradona ritornera' nei prossimi giorni a Cuba dove, accompagnato dal padre, da una delle sorelle e dal suo medico personale, si ricoverera' ''per almeno un anno e mezzo o due anni'', nel Cesam, una clinica neuropsichiatrica dell'Avana. Il Cesam dipende dal ministero degli Interni ed opera come ''comunita' terapeutica chiusa'', cosi' come richiesto dai medici che hanno in cura l'ex campione. La necessaria autorizzazione in tal senso e' stata concessa ieri dal giudice del tribunale di Moron, Norberto Garcia. Il magistrato, infatti, su istanza scritta dei familiari dell'ex fuoriclasse, si occupa di Diego da quando, oltre tre mesi fa, dopo una grave crisi in cui ha rischiato di morire, e' stato ricoverato in una clinica psichiatrica alla periferia di Buenos Aires.
Durante questo periodo, i familiari di Maradona ed il suo medico personale Alfredo Cahe si sono affrontati in un duro braccio di ferro, mediatico e giuridico, sull'immediato futuro di Diego che, secondo i terapeuti, non e' del tutto in grado di decidere autonomamente sul suo futuro. Il giudice Garcia ha anche precisato che Maradona ''non era stato autorizzato'' ne' a concedere l'intervista televisiva in cui ha ribadito il suo desiderio di tornare a Cuba, ne' a recarsi alla Bombonera per assistere ad una partita del Boca Juniors, in cui ha ricevuto un omaggio da Carlos Tevez. Probabilmente l'accordo fra Cahe e i familiari e' stato raggiunto dopo le ultime apparizioni pubbliche di Maradona, uscito comunque sempre scortato da medici della clinica poiche' resta ufficialmente nocivo ''per se' stesso o per gli altri''.
La decisione e' forse dovuta anche al fatto che un medico del Cesam, come richiesto dal giudice, ha fornito garanzie scritte che la clinica risponde alle esigenze dei terapeuti. In proposito, da rilevare che i medici, secondo quanto aveva pubblicato giorni fa il quotidiano 'Pagina/12', per dare il loro consenso al ritorno di Diego a Cuba, volevano una esplicita assicurazione dello stesso Fidel Castro.