29 Agosto 2004 -- Il futuro del Napoli e del prossimo campionato di serie B si decidera' soltanto la prossima settimana. Otto ore di udienza dinanzi al giudice della sesta sezione feriale del tribunale partenopeo, Antonio Mungo, non sono state sufficienti a sciogliere l'intricata matassa giuridico-calcistica creatasi intorno alla societa' partenopea. L'attesa sentenza di conferma o di revoca dei provvedimenti di urgenza con i quali lo stesso tribunale partenopeo aveva disposto sull'uso del titolo sportivo e sulla mancata iscrizione del Napoli alla serie B, con il blocco dei calendario della serie cadetta e di quattro partite di Coppa Italia, arrivera' soltanto la prossima settimana.
E' stato lo stesso giudice Mungo, al termine dell'udienza, a precisare che sciogliera' la riserva, secondo quanto prevede il codice di procedura civile, entro cinque giorni da oggi, dunque entro giovedi', piu' probabilmente tra martedi' e mercoledi'. E' questo alla fine l'unico punto fermo di un'altra lunga giornata in tribunale che lascia piu' dubbi che certezze. La decisione cadra' in una settimana che si annuncia cruciale per le sorti del Napoli. Martedi' alle 10 e' previsto il termine per la presentazione delle offerte per l'acquisizione del titolo sportivo in C1, anche se il consulente della curatela Fimmano' precisa che non esistono termini perentori e che ad oggi non esistono le condizioni per accettare proposte.
A quella data, potrebbe aver gia' abbandonato il campo uno dei pretendenti forti al titolo del Napoli, Giampaolo Pozzo, infatti il dg dell'Udinese, Pierpaolo Marino, ha lanciato il suo ultimatum:''O si definisce tutto entro lunedi' alle 10, o Pozzo esce di scena'' annunciando una decisione per domani. Lo slittamento della sentenza alla prossima settimana fa pensare che Pozzo possa tirarsi fuori. ''I tempi per fare la squadra sono ormai ridotti al minimo, il calcio mercato chiude il 31 agosto. Mi dispiace, penso che alla fine - ha commentato Marino - ci perdera' solo Napoli''. Il giorno dopo, mercoledi' 1 settembre, si riunisce il Consiglio federale della Figc che dovra' iscrivere il Napoli al campionato di C1. Lo fara' prima o dopo la sentenza del giudice partenopeo? Oggi ennesima giornata di schermaglie in punta di diritto, con curatela fallimentare e Figc che hanno ribadito le loro posizioni contrapposte. L'ipotesi di una transazione, anche se ancora percorribile, appare lontana. Sia la curatela che i legali di Gaucci, intanto, hanno chiesto la trasmissione degli atti alla Procura: la curatela ritenendo la Figc responsabile per non aver ottemperato al provvedimento del giudice non impedendo lo svolgimento di Bari - Messina di Coppa Italia; Gaucci, perche' la proposta transattiva della Figc sarebbe in deroga al lodo Petrucci.
I legali della Figc hanno sollevato un conflitto di giurisdizione, ritenendo il Tar del Lazio giudice competente, forti anche della sentenza di ieri sul caso Parma che e' stata acquisita agli atti. La curatela, per contro, ha ribadito la competenza della giustizia ordinaria in base al principio della ''par condicio creditorum''. La Fgci, inoltre, ha contestato la validita' del contratto di fitto del ramo d'azienda, accusando la stessa Fallimentare di averne disconosciuto la validita' con un decreto del 13 agosto che ne chiedeva la modifica. Bari e Pescara, intanto, rappresentati dai rispettivi legali, hanno annunciato che giocheranno regolarmente i rispettivi turni di Coppa Italia in calendario. Alla fine tutti soddisfatti, i legali della Figc, i consulenti della curatela e i legali di Gaucci che considerano rafforzata la posizione del vulcanico patron. Fuori Castelcapuano, intanto, i pochi tifosi rimasti fino alla fine non si stancano di chiedere la B.