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Campionato di A e B rinviato: il Napoli comincia a Cagliari
Colomba: ”Abbiamo sfiorato qualcosa di grave”. I tifosi contrari alle partite di sabato.

20 Agosto 2002 -- E’ ufficiale: i campionati di A e di B sono stati rinviati. Si partirà dunque il 15 settembre per la serie A ed il 14 per la serie B, poichè il campionato di serie B si giochera' al sabato sera (ore 20.30).
Lo ha confermato il presidente di Lega Adriano Galliani al termine dell'assemblea odierna.

Per la serie A verrà saltata solo la prima giornata, mentre per la B salterà anche la seconda, per cui il Napoli si troverà a giocare la prima partita, non più a Catania, ma, sempre in trasferta, contro il Cagliari.

Le giornate di campionato che verranno saltate saranno recuperate, poi, in seguto in data ancora da stabilire.

Interpellato sull’argomento, il tecnico del Napoli, Franco Colomba, ha sottolineato: “Quanto e' successo in questi giorni dimostra che abbiamo sfiorato qualcosa di molto grave per il mondo del calcio”.

“Per quanto riguarda la programmazione tecnica - spiega Colomba - non cambia molto. Probabilmente si potrebbe anticipare il turno di Coppa Italia dell'11 settembre e far giocare le gare in una delle due domeniche libere. Alla fine il 'buco' sarebbe solo di una settimana”.

Secondo il tecnico lo slittamento del campionato consentira' di “avere piu' tempo per le scelte di mercato” e ciò alla fine sarà un fatto positivo per il Napoli.

Maurizio Iapicca, consigliere del presidente Naldi, aveva presentato oggi, nell'assemblea di Lega, la posizione del club azzurro per lo svolgimento delle gare di campionato la domenica.

“Le partite di B di sabato sera – ha detto alla fine della riunione - sono un esperimento che durera' fino al 31 ottobre. Da novembre potrebbe esserci un ripensamento con la possibilita' di anticiparle al pomeriggio o ritornare alla domenica che resta la nostra proposta”.

“Ho fatto un intervento proprio in tal senso - spiega Iapicca - ma mi e' stato risposto che la decisione di far giocare il sabato sera era una precisa deliberazione. Si trattera' pero' di un esperimento a tempo. Con l'inverno crediamo che sia piu' difficile giocare di sera soprattutto al Nord e poi il nostro obiettivo e' quello di riportare le famiglie allo stadio e crediamo che solo di domenica questo possa avvenire”.

Dall'assemblea di Lega di oggi, comunque, secondo Iapicca, è emerso un messaggio preciso, e cioè che “il mondo del calcio deve cambiare”.
Per il consigliere di Naldi tutti si devono sentire responsabili dell’attuale situazione del calcio, pertanto deve essere lo stesso sistema calcio, con l’aiuto del Governo a trovare la soluzione a questa crisi.E questo senza danneggiare nessuno, ne' i calciatori ne' le squadre di calcio.

Per i tifosi del Napoli lo spostamento dell'inizio dei campionati di A e B e' “un altro segnale di confusione e perdita di credibilita' del calcio italiano''.

Ma i supporters del Napoli sono sul piede di guerra soprattutto per la decisione di mantenere le partite del campionato di B il sabato sera. Esposti in Lega e striscioni di protesta in occasione delle partite interne al San Paolo manifesteranno questo disagio.

“Si creeranno molti disagi ai tifosi, soprattutto a quelli della provincia”. Ha dichiarato Ciro Marchitelli, presidente dell’Acan, l’associazione dei club azzuri Napoli,”Si impedira' ad un'intera categoria,quella dei commercianti, di poter assistere alle partite della squadra del cuore”.
In occasione delle prossime gare interne l'Acan, nel settore Distinti del San Paolo, esporra' striscioni di protesta chiedendo alla Lega di tornare sui suoi passi.

Ed alla Lega, annuncia Dino Alinei, presidente dell'associazione italiana Napoli club, verra' presentato un esposto per denunciare i danni provocati ai tifosi :”Organizzeremo un'assemblea pubblica per decidere una seria protesta contro una decisione incomprensibile”.

Per Gennaro Montuori detto “Palummella”, un capo storico dei tifosi della curva B, l'anticipo al sabato “significa la rottura di una tradizione ormai consolidata. Hanno detto che si tratta di un esperimento, vedremo se funzionera' o meno. Di certo l'Italia non e' l'Inghilterra e questo dovra' essere tenuto ben presente da chi ha preso questa decisione”.