30 Luglio 2004 -- Sarà pari a 7 milioni di euro la tassa da versare per richiedere l'affiliazioni del Napoli al prossimo campionato di C1 con i criteri del 'Lodo Petrucci'. E' questa la conclusione a cui è arrivata la commissione composta dal segretario Gentile, dal vicepresidente della Lega di C Macalli e dal consigliere Grosso (Aic e Aic). La somma dovrà essere riparita in due grossi tronconi: Cinque milioni di euro come contributo straordinario, più due milioni come fondo di garanzia per calciatori e allenatori.
La valutazione ha riguardato tutte le società interessate dal Lodo Petrucci, le stesse sono state informate di questi provvedimenti mediante comunicazioni scritte inviate dalla Federcalcio.
Nel primo pomeriggio si era diffusa la voce che tale importo sarebbe stato fissato in una cifra pari a 13 milioni di euro. Il fatto aveva scatento le ire di Bellamio che aveva parlato di vero e proprio esproprio. “Quello che si sta verificando con il lodo Petrucci sta dando molte spiegazioni ai fatti avvenuti nelle scorse settimane." - aveva detto Bellamio. "A questo punto mi viene da pensare che ci sono 13 milioni di buone ragioni affinchè la Federazione non conceda l'ok a Gaucci. Se questa fosse la verità, la società che io amministro, o quelli che mi succederanno, non lascerà nulla di intentato per impedire che questo vero e proprio esproprio ai danni dei creditori possa esser attuato”.
In merito al rigetto del ricorso presentato al Tar del Lazio, Bellamio ha dichiarato che “non è un evento favorevole anche se manca ancora il ricorso presso il Consiglio di Stato”.
Si è infine conclusa con un rinvio l’udienza presso la VII sezione del tribunale di Napoli. Ad inoltrare tale richiesta sono stati gli stessi legali della squadra partenopea che, nonostante il parere contrario del pubblico ministero, Vincenzo Piscitelli, sono riusciti ad ottenere il rinvio. La sentenza sarebbe a questo punto attesa tra le giornate di lunedì o martedì, fermo restante la possibilità dei giudici di disporre nuovi accertamenti, un nuovo rinvio o dichiarare il fallimento definitivo della società.