Gaucci lascia il Perugia Il neo patron del Napoli si dimetterà da presidente del Perugia lasciandolo ai figli: "adesso mi devo dedicare al Napoli".
14 Luglio 2004 -- Luciano Gaucci che per tredici anni ha guidato in tutto e per tutto il Perugia, tra gioie e dolori, facendo crescere la voglia di calcio in tutta l'Umbria sportiva, ha fatto sapere che si dimetterà dai vertici dell'AC. Perugia, affidando la guida della società umbra ai figli, Alessandro e Riccardo, con la speranza di poterla riveder giocare in serie A, per effetto del ripescaggio. Dopo aver sottoscritto le carte che danno certezze sull'acquisto del Napoli, con pagamenti dilazionati e garantiti in 5 anni,(5 milioni di euro all'anno per 5 anni più altri 21 dopo i cinque anni o al raggiungimento entro tale termine della serie A), Luciano Gaucci che non vuole problemi con la Federazione si dimetterà per incompatibilità.
Per Venerdì nella città partenopea il tribunale deciderà sul fallimento del Napoli; lo farà d'ufficio, ma le carte già firmate dai vertici delle due squadre, (Luciano Gaucci e Paolo Bellamio) daranno una visione nuova all'evento: "Il Napoli non fallira' - ha detto Gaucci - ve lo assicuro; il Napoli che ha conquistato la B sul campo merita di restarci". Qualche velata critica il gran patron del Perugia l'ha rivolta alla cordata campana che all'ultimo momento e' uscita allo scoperto: "E' ridicolo; un tentativo lampante per mettermi fuori gioco".
I legali di Luciano Gaucci puntano sul Tar del Lazio e su un ricorso alla Camera di Conciliazione del CONI (che si pronuncerà per mercoledì 21 luglio) per ottenere il via al fitto del ramo d'azienda. Ieri intanto, Gauccione come lo chiamano i tifosi, e' restato circa un'ora nell'ufficio del sostituto procuratore della repubblica del capoluogo Manuela Comodi, presente anche il figlio Alessandro. Il magistrato che conduce l'inchiesta sui presunti torti arbitrali subiti dal Perugia nel campionato 2003-2004 li ha ascoltati come persone informate sui fatti. I Gaucci su questi "torti arbitrali", sono supportati da circa 14 mila firme di tifosi perugini che hanno sottoscritto un esposto-denuncia.
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