21 Giugno 2004 -- L'assemblea dei soci del Calcio Napoli di domani, in assenza di una ricapitalizzazione da quasi 9 milioni di euro, nominerà un liquidatore con il difficile incarico di traghettare la società nell'estremo tentativo di salvare il club ed impedire il fallimento. Al liquidatore verrebbe affidato il compito di portare avanti la società attraverso una 'gestione conservativa', cioè all'insegna del rigore, per salvare il titolo sportivo, iscrivere la squadra al campionato, soddisfare, se possibile, almeno una parte dei creditori, a cominciare dai giocatori che non vengono pagati da ottobre scorso. Poi, il percorso proseguirebbe con il fitto di ramo d'azienda ad imprenditori sollecitati a rilevare un club senza debiti.
E' il piano che i consulenti di Naldi stanno predisponendo per limitare i danni. La situazione non è proprio nera, spiegano gli esperti. Di certo, la liquidazione consentirebbe di evitare le implicazioni tutte negative di un fallimento tra cui la mancata possibilità di avere i benefici del lodo Petrucci. Insomma, nella peggiore delle ipotesi il Napoli potrebbe prendere parte al prossimo campionato, non si sa ancora se a quello di B, C1 o C2, ma di certo non piombare nell'inferno dei Dilettanti. Tutto questo, naturalmente, se al Tribunale di Napoli il piano andrà bene: nelle sue potestà c'è quello di revocare il liquidatore nominato dall'assemblea e procedere ad un fallimento d'ufficio. Inoltre, resta da capire se la Federcalcio accetterà l'ipotesi del fitto del ramo d'azienda.
Per l'incarico di liquidatore circola il nome del commercialista mestrino, Paolo Bellamio, già consulente di Naldi, che recentemente ha proposto, insieme con l'avvocato napoletano Massimo Di Lauro, l'ingresso di una cordata veneta nel club. Bellamio non è nuovo a esperienze in salvataggi di aziende calcistiche in difficoltà. A luglio del 2003 fu nominato curatore fallimentare del Venezia Calcio. Proprio una cordata veneta guidata da rappresentanti delle aziende Lotto e Diesel, insieme con il patron di Perugia e Catania, Luciano Gaucci viene individuata per un eventuale fitto d'azienda. Nei giorni scorsi è circolato anche il nome dell'armatore Gianluigi Aponte che, attraverso suoi rappresentanti, ha però escluso un possibile impegno azionario sottolineando di essere disponibile solo ad un'eventuale sponsorizzazione.
Al centro dell'assemblea dei soci, convocata per domani alle 17,30 nella sede sociale di Soccavo, in prosieguo con la riunione iniziata sabato scorso, c'è la ricapitalizzazione della società. L'obiettivo è stato perseguito e viene peraltro ancora, tenacemente, ricercato da Naldi con l'obiettivo di trovare una soluzione alla questione. Al momento, anche se c'è chi non esclude colpi di scena clamorosi anche nella giornata di domani, dalle banche sarebbero venuti una serie di no alle richieste dell'imprenditore. Una circostanza ricordata oggi anche dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che sottolinea l'impegno delle istituzioni al fianco di Naldi e ricorda come il ricorso all'azionariato popolare avrebbe potuto impedire il precipitare della situazione. Anche la Iervolino, comunque, si dice sicura del fatto che la squadra non scomparirà.
Dopo il rinvio di sabato scorso si era parlato di un possibile intervento di alcuni familiari di Naldi, tra cui il fratello di Salvatore, Roberto, ma le ultime voci dicono che ci sia stata una brusca frenata anche sull'aiuto dei familiari, dunque la situazione torna ad essere pericolosa. Pure per i soci di minoranza questo e' un momento di grande incertezza: "Anche a noi - spiega Giulio Ferlaino, figlio di Corrado, patron per molti anni della società - arrivano segnali discordanti. La situazione appare in continua evoluzione". Per Dino Celentano "non e' escluso che Naldi riesca alla fine a ricapitalizzare per poi vendere subito dopo. Come soci di minoranza non e' che potremo incidere molto sulle decisioni del presidente. Quello che e' certo e' che domani sarà l'assemblea decisiva, non ci saranno ulteriori rinvii".