18 Giugno 2004 -- Le ultime notizie sono sempre più drammatiche e mentre c'è già chi dice che la società è fallita, in realtà si sta continuando a fare di tutto per salvare il Napoli. Dalle ultime notizie è ormai ufficiale che i tre istituti di credito contattati dalle istituzioni e che dovevano fornire i soldi a Naldi per consentirgli la ricapitalizzazione non hanno accettato le garanzie presentate dal patron del Napoli. In realtà un'istituto di credito ha accettato le garanzie di Naldi ma è disposto a 'prestare' solo 2milioni di euro, quindi il presidente azzurro deve ancora garantire 6,5 milioni di euro per ricapitalizzare.
Intanto Corbelli intervenendo in diretta a 'RadioGoal' ha detto che si sta recando da un suo professionista per 'liberare' in base a quanto richiesto da Naldi e ad un accordo trovato per 18milioni di euro, il 60% delle azioni della Sa (Società Anonima in Lussenburgo che detiene il pacchetto di maggioranza del Napoli) ma tutto questo vincolato al fatto che poi Naldi lascerà la società o quanto si faccia da parte assumendo un ruolo di secondo piano: "Se Aponte - ha detto Corbelli - interviene da adesso a domani mattina, il 60% delle azioni vengono sbloccate immediatamente. A mio avviso solo Naldi e/o Aponte possono salvare il Napoli. Io ho due livelli di garanzia per i soldi che devo avere da Naldi, in questo momento sono disposto a perdere uno di questi livelli per la salvezza del Napoli".
I tifosi del Napoli pessimisti sul futuro del club azzurro minacciano possibili azioni di protesta: "Nelle ultime ore - dice Dino Alinei, presidente dell'Associazione italiana Napoli club - abbiamo saputo da ambienti vicini alla società che sarebbero andati a vuoto tutti i tentativi di evitare la fine. Ma i tifosi del Napoli non assisteranno impotenti al fallimento. Se fallirà il club sarà il fallimento dell'intera città di Napoli". Dino Alinei ha poi svelato un triste retroscena: "Ho chiamato in società per avere delle notizie e sono stato accusato da Cesare Naldi di essere un provocatore. Mi hanno poi detto di rivolgermi all'ufficio stampa ma, i telefoni erano spenti. Ho sentito i responsabili delle curve e di altri settori, tutti sono pronti a manifestare sotto la sede della Regione".