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08 Maggio 2004 -- Nessuna clinica di Buenos Aires, tra quelle specializzate nelle terapie di disintossicazione dalla droga, si è detta disponibile ad accogliere Diego Armando Maradona. Secondo la stampa argentina, l'ex moglie di Maradona, Claudia Villafane, avrebbe contattato cinque centri ma, nessuno di questi è in grado di ospitare l'illustre paziente. Almeno quattro strutture, in particolare, non sarebbero in grado di far fronte alle attenzioni di media e ammiratori. La notizia sarebbe stata confermata indirettamente da Claudio Belocopit, direttore della clinica 'Suizo Argentina', il quale ha dichiarato: "Abbiamo provato ad analizzare diverse opzioni e la realtà è che le cliniche hanno timore di ricevere un paziente con simili caratteristiche. Non lo vedono di buon occhio, poichè non si tratta di un paziente comune. Maradona rimarrà ricoverato almeno per un'altra giornata, poi si vedrà. Ci potrebbero essere novità nelle prossime 48 ore. Bisogna scegliere una cura e servirà una decisione della famiglia. Quando lascerà questa clinica - ha poi concluso Belcopit - Diego potrà anche lasciare il paese. La scelta, però, spetta alla famiglia".
Stavolta, in sostanza, appare chiaro che Maradona non potrà lasciare la clinica 'Suizo Argentina' senza il consenso dei medici, come ha fatto invece in occasione del primo ricovero. La famiglia dell'ex calciatore è favorevole ad un ricovero in una struttura specializzata ma sembra aver ancora individuato la soluzione al problema. Lalo, uno dei fratelli di Diego, sarebbe favorevole al trasferimento in Canada. Di parere diverso il medico personale del paziente. Il dottor Alfredo Cahe vorrebbe portare Maradona ad Antigua. L'ipotesi, però, appare poco realistica. Cahe non sembra godere della fiducia nè della famiglia, nè dei medici della clinica 'Suizo Argentina' e può far visita al suo assistito solo in presenza del personale ospedaliero. Le condizioni di Maradona, ricoverato sempre nel reparto di rianimazione, rimangono stabili. Secondo fonti mediche citate dal quotidiano 'La Nacion', l'ex calciatore è sotto l'effetto di sedativi per gran parte della giornata. Le funzioni respiratorie vengono agevolate dall'uso costante di una maschera a ossigeno. I medici hanno smentito che, in preda ad una crisi nervosa, il paziente abbia devastato la camera e abbia colpito il fratello. Ammettono, però, che i due abbiano discusso. Maradona è controllato costantemente e il reparto è sorvegliato da 17 addetti, incaricati di tutelare la privacy del 'pibe de oro'.