04 Maggio 2004 -- Sciolti i dubbi di ieri, è stato confermato che le lettere di messa in mora da parte dei calciatori del Napoli nei confronti della società sono partite. Sebbene la notiza era già nota da stamani, sono stati poi gli stessi calciatori a darne la conferma con un comunicato stampa nel quale hanno espresso il perchè della loro decisione, specificando poi che "daranno sempre il massimo contributo fino alla fine del campionato" e auspicandosi di revocare la messa in mora quanto prima e che Naldi riesca a risolvere i problemi entro il tempo previsto dal regolamento. Ai venticinque calciatori del Napoli si è aggiunto anche Montervino da Catania e a questi, come già accennato ieri, potrebbero aggiungersi anche l'ex tecnico azzurro Agostinelli col suo staff.
Questo il testo integrale del comunicato diffuso dall'avvocato dell'Aic Campana, Luigi De Palma: "I calciatori del Napoli desiderano preliminarmente ribadire il proprio sincero ed affettuoso legame con i colori sociali, con la città e con i tifosi sempre vicini alla squadra. Desiderano dare riconoscimento a tutti quelli che, pur in una situazione di oggettiva difficoltà, hanno operato negli esclusivi interessi del Napoli. I calciatori sono stati costretti a notificare atti di costituzione in mora alla società solo dopo aver inutilmente atteso per molti mesi la soluzione dei problemi relativi al pagamento della retribuzione. L'intera compagine tiene però a ribadire il proprio leale e completo impegno per i prossimi incontri di campionato. I calciatori dichiarano di sperare ancora nella rapida soluzione di ogni problema societario confermando così per il futuro la loro disponibilità a restare nella squadra napoletana".
Ora Naldi avrà 20 giorni di tempo per regolarizzare la posizione della società pagando almeno tre degli stipendi arretrati e presentando garanzie per gli altri tre. In caso contrario tutti i giocatori potranno rivolgersi al collegio arbitrale della Lega per chiedere lo svincolo di autorità. Simoni ha così commentato la cosa: "Non sono daccordo su niente e sono daccordo su tutto, cioè, ognuno ha il diritto di tutelarsi la vita e la professione come meglio crede. I giocatori hanno ritenuto di tutelare la loro immagine e mi sembra normale e giusto visto che ultimamente la situazione era un po' incerta, però questo non vuol dire che loro non abbiano sempre onorato la maglia e la società: hanno lavorato bene per loro e per noi. Per la messa in mora a me non interessa niente, io valuto solo il lato tecnico le altre cose non mi interessano".
Intanto questo pomeriggio, Luis Gallo ha aperto ad un suo ritorno nel Napoli come azionista, magari per salvare il club come fece quasi dieci anni fa: "Allora tra il Napoli e le società collegate c'erano 110 miliardi di lire di debiti - ricorda Gallo - però eravamo in serie A e avevamo un organico di ottimo livello. Però non c'erano introiti televisivi come quelli attuali: insomma ci rimboccammo davvero le maniche". L'ex amministratore delegato del club azzurro nella stagione 1995-96 ha ammesso di sognare per lui "un futuro azzurro" nel corso della trasmissione sportiva in onda su Radio Marte aggiungendo circa un possibile triumvirato Naldi-Gallo-Setten di non sapere "cosa abbia in mente Setten, con il quale ho diviso l'esperienza nel Napoli anni fa, non so cosa voglia fare e proporre a Naldi, se poi emerge qualcosa di interessante, vedremo... Dipende molto dalle idee, dai capitali, dai progetti e da chi è chiamato a condurli: "Quello che posso dire - ha aggiunto Gallo - è che di Setten mi fido ciecamente". Gallo ha poi conluso affermando che "la situazione del Napoli non è così drammatica come si legge dai giornali" e parlando di un suo ingrsso in società ha detto: "Chi lo sa non si può mai dire. Potremmo riprovarci... Un futuro azzurro per me? Speriamo...".