CalcioNapoliNews.it
Cerca tra gli articoli
gif
link Homepage    link Email    linkForum     link Chi siamo    link Links     Maradona DayMaradona Day
   linkFile Audio Gol    Area Jolly- Foto, ScreenSaver, Desktop, ...Area Jolly    La Rosa La Rosa     Archivio StoricoArchivio Storico
Quale futuro per questo Napoli?
Nasce la Napoli Sportiva Spa, la società che dovrà raccogleire l'eredità del Calcio Napoli, intanto Naldi non paga e la squadra si arrabbia.

foto
16 Aprile 2004 -- Stamane sul maggior quotidiano della città, ovvero, 'ilMattino' è apparso un articolo a firma di Paolo Barbuto secondo il quale sarebbe nata la Napoli Sportiva Spa. Come si legge tra le righe del servizio, questa dovrebbe essere la società atta a raccogliere l’eredità del Napoli, ormai sull'orlo del fallimento. La Napoli Sportiva Spa, scrive Barbuto, "è stata già fondata ed affiliata alla Federcalcio; il nuovo club ha sede nel cuore della città, in Piazza dei Martiri al numero 58, lo stesso edificio che ospita la sede partenopea dell’Unione Industriali". La società sarebbe sorta alla vigilia di Pasqua, quando l’ex direttore generale Nicola De Leva si è presentato alla Federcalcio chiedendone e ottenendone l’affiliazione alla Figc. Come si legge dall'articolo "La Napoli Sportiva Spa è stata fondata per portare avanti il progetto di cessione di ramo d’azienda. A questa società, in tempi brevi, potrebbero essere «girati» sia il titolo sportivo che il parco giocatori del club azzurro. Nascerebbe, così, una nuova struttura, pronta a portare avanti l’attività calcistica, senza il peso dei guai finanziari che storicamente affliggono la Società Sportiva Calcio Napoli. Il prossimo passo, dunque, dovrebbe essere il trasferimento dell’attività calcistica".

Il passo seguente dovrebbe essere quello di "rivolgersi alla sezione fallimentare del tribunale, presentando i libri contabili e consegnando anche il neonato club: il magistrato potrebbe, a questo punto, decidere di mettere a frutto il ramo produttivo dell’azienda, quello sportivo, e cercare un affittuario. In questo caso non ci sarebbe responsabilità sui debiti del Napoli. Insomma, il percorso che suggerisce la logica, dopo aver fondato la Napoli Sportiva Spa, è quello di alzare bandiera bianca e chiedere l’intervento della magistratura sulla Società Sportiva Calcio Napoli. È proprio su questo fronte che stanno lavorando, da mesi, i professionisti di Salvatore Naldi. E alla luce dei futuri passi da compiere, la società azzurra ha anche avviato un giro di consultazioni ufficiali nei palazzi del calcio, ottenendo risposte positive e inviti a proseguire su questa strada per scoprire se il «caso-Napoli» può trasformarsi in battistrada per tanti altri club calcistici italiani in crisi. La consulenza più importante sarebbe arrivata proprio dall’alto magistrato che ha incontrato più volte Naldi e i suoi rappresentanti nell’albergo che il patron azzurro possiede a Roma. Gli sviluppi della vicenda potrebbero essere più rapidi del previsto. I tempi tecnici per ottenere dalla Figc i permessi al passaggio di titolo e calciatori alla nuova società sono brevissimi, poi la palla potrebbe passare al tribunale. E ai tifosi rimarrebbe la Napoli Sportiva Spa. Nessuna preoccupazione: con il permesso federale, oltre al titolo e ai giocatori, vengono trasferiti anche gli scudetti, le coppe e i cimeli. Il passato, ormai remoto, di vittorie e di gloria non verrà cancellato.

Intanto Naldi ha fatto sapere che nemmeno oggi i calciatori avranno gli stipendi e che c’è stato un incontro con la squadra nel corso del quale, ai giocatori è stato detto che "a maggio avranno quanto concordato e forse anche di più". La squadra, almeno apparentemente ha preso la cosa con filosofia, ma ci sarebbero cinque elementi che minacciano la messa in mora: "E pensare che abbiamo dato tanti segnali di responsabilità e di comprensione" affermano in coro i calciatori che ci tengono poi a precisare: "Non ci sarà nessun ammutinamento, non vogliamo passare dalla ragione al torto. Adesso dobbiamo pensare a salvare il Napoli e, poi, se ne riparlerà". Almeno per il momento il rischio di messa in mora non preoccupa Naldi, il quale comunque ha ribadito che di "soldi non ne metto più, ma questo non vuol dire che sino a giugno saranno rispettati tutti gli impegni presi". Ovviamente la domanda posta dai giornalisti è stata "con quali soldi?". Naldi ha così spiegato che parte verranno dall’attività di marketing e parte dal richiamo dell’ultima tranche della ricapitalizzazione di luglio scorso". E parlando di ricapitalizzazione Naldi ha sottolineato che che quest'ultima "tocca a Corbelli".

Fino a giungo, dunque non ci dovrebbero essere problemi. Gli scenari che si potrebbero aprire da qui a due mesi sono tre: "Se dovessi essere costretto ad andare avanti da solo -ha detto Naldi- è evidente, il progetto subirebbe una drastica riduzione delle spese e, quindi, degli obiettivi. Se invece il Comune dovesse attribuirmi in tempi brevi almeno la titolarità di un diritto di concessione del San Paolo, sarebbe tutta un’altra cosa. La gestione dello stadio, infatti, farebbe entrare nel club subito nuovi partner, i quali non aspettano che questo, e con il loro aiuto i programmi sarebbero immediamente più ambiziosi. Per questo chiedo al Comune di decidere in fretta. Il sindaco acceleri l’iter burocratico e, soprattutto, attorno a questo discorso trovino l’accordo tutte le forze politiche. Infine, se arrivasse un acquirente, ma serio, in grado di farmi rientrare almeno in parte di quanto investito sino ad oggi, beh - afferma per la prima volta Naldi - sarei disposto anche a lasciare il Napoli". Il presidente ha confermato l'esistenza di un gruppo di imprenditori veneti che sarebbero interessati alla società azzurra, ma ha detto che questi fino ad ora hanno parlato solo con la Figc e non ancora con lui, mentre si fa sempre più insistente la voce di un possibile ritorno in società di Luis Gallo, per il quale Naldi ha sempre avuto parole di elogio e ringraziamento.