I retroscena della bocciatura in Lega Una mancata fidejussione ha provocato uno scoperto di 7,5 milioni di Euro. Naldi: "Nessun problema"
24 Luglio 2002 -- Per i massimi dirigenti del Napoli la bocciatura da parte della Lega non è stato un fulmine a ciel sereno: dalla mattina si era compreso che la S.i.c. (Società Italiana Cauzioni) non avrebbe più garantito una fidejussione di 7,5 milioni di euro, a differenza di quanto assicurato fino al giorno prima.
In poche ore, in sostanza, è stato impossibile per Naldi e per il suo entourage trovare un'altra società che potesse fornire la garanzia, e quindi al momento del giudizio della Lega, la cifra scoperta non ha consentito l'iscrizione al campionato.
Per questo, Naldi sia prima che dopo l'annuncio ha ostentato la massima sicurezza e tranquillità, recandosi a Bolzano per assistere alle due amichevoli con Lazio e Hannover, ma soprattutto per tranquillizzare l'ambiente che poteva essere turbato dalla notizia.
"Sono tranquillo, perchè non dovrei esserlo?" ha detto il presidente ai giornalisti che lo interpellavano al suo arrivo a Bolzano, rinviando al comunicato stampa della società nella quale si danno ampie rassicurazioni sulla capacità del Napoli di mantenere gli impegni ed iscriversi al campionato.
A chi gli chiedeva se il presidente sentisse di essersi imbarcato in un'impresa troppo grande al punto da dover chiedere aiuto, Naldi ha risposto lapidario: "Non ho bisogno di aiuto per provvedere alle situazioni passate e presenti dell'azioneda Calcio Napoli".
Quanto agli incontri in Lega (nella quale è stato deciso anche che tutte le partite di B si giocheranno il sabato sera alle 20,30, con la sospensione di anticipi e posticipi), Naldi ha detto: "Ho fatto la conoscenza di tutti i presidenti di B ed ho incontrato autorevoli dirigenti di A, ho stretto rapporti di amiciiza e credo di essere entrato nel momento giusto nel mondo del calcio".
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