15 Febbraio 2004 -- Grande prova degli azzurri che ad un primo tempo opaco e timoroso, hanno contrapposto un secondo tempo da incorniciare con una gara fatta di caparbietà, di grinta e di carattere, oltre che di buon gioco. La partita è stata brutta fino al 41° del primo tempo, quando la sqaudra di Simoni, che per la verità fino ad allora non aveva fatto nulla di particolare, anzi il centrocampo arretrava pericolosamente fino a portatrsi a ridosso della linea difensiva, mentre l'attacco troppo isolato e mai servito non riusciva a pungere è riuscita a passare in vantaggio: dal corner la rete dell'ex Vittorio Tosto, che appostato sul secondo palo ha insaccato (senza esultare per rispetto della sua ex tiofseria e squadra) la palla spizzicata da Dionigi che a sua volta era stato servito da Marcolin (tutti e 3 ex calicatori del Piacenza).
Il vantaggio delgi azzurri è durato però solo 5 minuti, anche se il Piacenza, nonstante la supremazia nel possesso di palla, non era stato in grado di creare azioni gol degne di nota: il pareggio, infatti, è avvenuto solo a causa della palla persa ingenuamente da Carrera ad opera di Beghetto che involatosi tutto solo verso l'area di Manitta è stato atterato in situazione dubbia. Per Rizzoli è rigore, batte lo stesso Beghetto e parità ristabilita.
L'inizio della rirpesa sembra cominciare sulla falsa riga del primo tempo, ma non è così, gli azzurri appaiono più detrminati e cominciano a credere di ptoer fare un altro gol al Piacenza apparso tutt'altro che irresistibile. Dopo un'altra incertezza difensiva tra Bonomi e Marcolin che lanciano Tarana verso la porta che, solo, davanti a Manitta, ha clamorosamente fallito il gol del raddoppio (diagonale ampiamente a lato) gli azzurri crescono assumendo il comando del gioco ed al 28° si portano in vantaggio ancora con Tosto: punizione di Zamboni, respinta corta di Orlandoni e sinistro in rete di Tosto, questa volta lesto a correre sotto la curva Sud per festeggiare insieme ai tifosi del Napoli accorsi numerosi allo stadio Garilli di Piacenza.
Anche stavolta il vantaggio azzurro dura poco più di cinque minuti, infatti i padroni di casa si riportano in parità al 33° con Cacia bravo a deviare di testa in rete una punizione da destra di Ambrosetti. Ma il Napoli non ci sta ha capito che può portare a casa i tre punti e continua ad attaccare ed al 40° arriva il gol-partita di Zanini: il calciatore, subentrato a Savoldi nella rirpesa, aveva servito Dionigi con un colpo di tacco . Il bomber azzurro entrato in area ha saltato un avversario ed ha calciato di potenza. Orlandoni ancora una volta ha respinto corto e Zanini è stato lesto ad avventarsi sul pallobne e ad insaccare per la rete del definitivo 3 a 2.
Il Piacenza tramortito dalle tre reti non ha più saputo reagire e gli azzurri hanno addirittura chiuso in attacco sfiorando la rete del 4 a 2 con Vidigal che però allargatosi troppo ha perso il tempo buono per calciare a rete. In definitiva possiamo dire che è un successo meritato per gli azzurri e che forse quello di oggi è stato il Napoli più bello fin'ora visto. Determinate è stato l'innesto di Zanini oltre che la grande gara di Tosto e Vidigal. Quello che eprò ci fa maggiormente piacere è il fatto che gli azzurri, anche dopo il pareggio del 2 a 2 di Cacia, hanno continuato ad attaccare senza correre ulteriori rischi, credendo fortemente di poter portare a casa il successo e ci sono riusciti, contro una formazione che fino ad ora aveva subito solo 21 gol in 26 giorante. Gli azzurri tornano al successo fuori casa dopo circa 4 mesi (anche in quell'occasione il gol vincente fu di Zanini), prima vittoria in trasferta per Simoni che sfata così anche il tabù che vedeva il suo Napoli non riuscire ad andare a segno in trasferta, realizzando ben tre reti, cosa che non accadeva dal 29 ottobre del 2002 (Vicenza-Napoli 3-3). Seconda vittoria consecutiva e per domenica già previsto il gran pienone per il derby con l'Avellino e se è vero quel detto "non c'è due senza tre"...