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Naldi, "Pretendo il massimo"
Duro monito del presidente contro l'attuale rendimento della squadra, per Tosto Naldi ha ragione, ripresi gli allenamenti.

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28 Dicembre 2003 -- Ieri mattina si è tenuta la presso la galleria mediterranea alla Mostra d'Oltremare la consueta "Festa dello Sport", nel corso della quale il presidente del Napoli Salvatore Naldi è stato premiato dal presidente del Coni provinciale di Napoli Amedeo Salerno nell'ambito della tradizionale conferenza stampa di fine anno per la consegna delle stelle al merito sportivo. Il premio a Naldi è stato attribuito "Per lo straordinario impegno profuso per la salvaguardia dei valori del calcio napoletano". Nella chiacchierata con i giornalisti e nel ringraziare per il premio ricevuto, Naldi ha sottolineato le difficoltà iniziali di questa stagione cominciate con i tanti infortuni e culminate con le cinque giornate di squalifica al campo e la conseguente disputa delle cinque gare a porte chiuse che hanno portato un grave danno in termini economici, sportivi e di immagine per il Napoli e la città, auspicando nel contempo una immediata revisione del principio della responsabilità oggettiva per le società.

Naldi nè ha approfittato poi per richiedere un maggior impegno dalla squadra senza lesinare qualche frecciatina ai giornalisti: "A luglio ho messo in piedi una squadra per la serie A. Mi chiedo, perché adesso ci troviamo in questa situazione? D’accordo, ci sono stati gli infortuni e la lunga squalifica. Però adesso è ora di smetterla, ai giocatori non dobbiamo più concedere alibi. Certo, ci saranno delle novità -continua Naldi - perché il nuovo allenatore chiede uomini che si adattino alle sue idee e noi cercheremo di accontentarlo. Solo che mi sembra strano che oggi i critici vedano una squadretta quando a luglio sentivo commenti entusiastici. A questo punto chiedo consigli, cosa bisogna fare? La società pretende maggior impegno, massima dedizione".

Il patron del Napoli, poi rispondendo a chi ipotizza un possibile calo di rendimento della squadra legato alla 'grana stipendi', va giù pesante: "I giocatori quando hanno accettato sapevano che la situazione era difficile. E poi nessuno li ha pregati di venire a Napoli. Però se hanno accettato, devono comportarsi da professionisti e dare sempre il massimo, altrimenti possono chiedere di andare via". Naldi, poi, ravvedutosi delle dichiarazioni fatte, cerca di addolcire i toni: "No, no, non voglio fare una polemica, questa non lo è affatto. E non vorrei nemmeno che i calciatori si sentissero accusati a mezzo stampa, anche perchè io sono abituato a dirle in prima persona le cose. Ci tenevo solo a dire che i calciatori devono vincere in campo per poter rilanciare le ambizioni della società e consentirle di superare quest’altro momento difficile. Con le vittorie e con il supporto delle istituzioni si apriranno nuovi scenari, potrei essere affiancato da qualcuno. Anche perché io per quest’avventura non spenderò più nemmeno un euro...Non spetta a me dire certe cose ai calciatori, per questo ci sono il direttore sportivo, l’allenatore, il direttore generale. Io vorrei pensare a costruire il futuro della società, un futuro finalmente solido perché i tifosi lo meritano. Un futuro senza l’incubo dei tribunali e dei debiti, di Corbelli e di Gallo".

A chi gli chiede se spera ancora nell'obbiettivo che la società si era posta ad inizio campionato ha poi risposto: "Io in estate ci credevo. Oggi ci spero ancora però sono preoccupato, bisogna che i giocatori reagiscano, che interpretino meglio il loro ruolo, che tirino fuori quel bagaglio di professionalità che hanno e che fino ad ora hanno usato poche volte.

Intanto la squadra ieri pomeriggio ha ripreso gli allenamenti e fino al 30 ci sarà tutti i giorni una doppia seduta di allenamento, dopodichè ci sarà una breve sosta per la festa di capodanno e poi si riprenderà il 2 gennaio in vista della trasferta di Bari che si disputeà martedì 6 gennaio, giorno dell'Epifania. La squadra, informata sulle dichiarazioni del presidente, ha in un certo qual modo ammesso le sue colpe per bocca del difensore Vittorio Tosto, fino a d oggi uno dei migliori del Napoli: "Sono parole che in gran parte condividiamo - ha spiegato Vittorio Tosto prima dell’allenamento - sono sfoghi che ci possono stare anche perché il presidente ci rimette in prima persona, però ci tengo a ricordare che dall’inizio della stagione siamo falcidiati dagli infortuni, poi c’è stato il lungo esilio a Campobasso. Con questo non vogliamo alibi, siamo decisi a rimboccarci le maniche e a cercare successi, a cominciare dalla trasferta di Bari".